ultimo aggiornamento: 09/09 10.30
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Care giocatrici e cari giocatori,
non so bene il motivo, ma oggi ho voglia di scrivervi una lettera. Ogni tanto succede…

Sì perché l’estate è stata lunga, in quel di Modena, e sono successe tante cose e mi siete mancati. Sapete, è tarda notte… e ogni tanto, beh, sì, ci siete voi, nei miei pensieri. Care giocatrici. E cari giocatori. Di questo sport femmineo ed esclusivo e bello chiamato pallavolo. Così sono qui, a raccontarvi un po’ di cose, a spiegarvi un po’ quello che è successo e che sta succedendo, anche se ci vorrebbero ore e pagine e forse non basterebbero nemmeno quelle, chè tante cose rimangono e rimarranno per sempre inspiegabili…

Ad esempio è successo che Ferro, ancora una volta, abbia vinto il Luther Blisset. Dimostrando a tutti che non solo in palestra vale la serie A, ma se il buon vecchio Dionisio Lequaglie gli desse anche una minima possibilità, il nostro tranquillissimo Psycho sarebbe già dominatore del World Tour e plurimedagliato olimpico. Qualcuno lo ha avvistato in agosto, con la bava alla bocca, smagrito e con gli occhi fuori dalle orbite, aggirarsi per i campeggi della riviera romagnola, in cerca di qualche torneo di beach volley tra scapoli e ammogliati da dominare urlando in faccia ai panciuti e incapaci avversari. Comunque voglio rasserenarvi: il regno di Ferrari Andrea nei tornei modenesi è destinato a finire in breve tempo. Perché il prossimo anno questi tornei li gioca tutti con me. Ferro, ci penso io!

È successo però anche che chi vi scrive e soprattutto Mister Millennio Ugolini, abbiano vinto il loro primo torneo di beach volley della carriera (ovviamente Ferro non partecipava). A riprova che il livello dello sport in questione è tremendamente precipitato, negli ultimi mesi. E se un ubriaco Davide Baraldi, in assenza del comatoso Mattioli, che alle otto di sera della domenica ancora non aveva smaltito la sbornia del sabato, premia lo stesso Mister Millennio (che ora sta virando in direzione di Mister Olimpia, scolpendo deltoidi e bicipiti manco fosse un dio greco) come miglior giocatore del torneo (che, lo ripeto, era di beach volley, non di ramino) beh, è una desolazione. E ci scusiamo noi per primi con la federazione internazionale e con chi ha inventato uno sport che sarebbe anche piacevole e bello da vedere, se non lo giocassimo noi.

E poi, cos’è successo? Aspettami, oppure dimenticami… no no, questo non c’entra. Beh, è successo che Marco Luppi ha deciso che giocare a pallavolo lo ha stufato, va a fare pesi 6-7 volte al giorno ed è ormai un armadio a muro col culo da sposa. Incapace di unire il bagher, ma a figa va che è una meraviglia (vero Ricky?!). E non a caso è diventato Imperatore (in coabitazione con qualcun’altro) di una sperduta isoletta dell’Atlantico e Governatore dell’Algeria. Bravo ragazzo, finalmente vieni su come ti ho plasmato io! E lascia stare la pallavolo, che tanto non sei capace.

La cosa più clamorosa però è successa a Carpi. La squadra del Molly, si sa, è un po’ come il Real Madrid. Ci vogliono andare a giocare tutti. Ed ecco che i volontari Davide Bellini, Marcello Vecchi, Luca Guerrini, Fabio Donadio, Manuel Bettini ecc, beh, pur di avere l’onore di vestire anche per una sola giornata l’immortale maglietta dell’Universal, hanno deciso tutti di trasferirsi a Carpi… gratis!!! Ma proprio tutti quest’anno dovevano andarci?!?! E il paradosso è che questi campioni, andando a Carpi gratis, hanno costretto la società a triplicare l’ingaggio a Grilli, per mettere qualche voce in un bilancio altrimenti bianco! Robe da matti! Grilli con 3.000 euro al mese e Vecchi gratis! Mah…

È successo che Giuseppe Ferrari detto Beppe ma più conosciuto come Cicciolo mi abbia abbandonato al mio destino, lasciandomi nelle mani squadrate di Nicolini. Cic, perché lo hai fatto? Io che ti ho voluto così bene, ti ho dato anni di carriera e di vita in più con le mie schiacciate e i miei abbracci… Come hai potuto abbandonarmi così?… Per andare a Casinalbo poi! Da Luppi?!? Quello che lo metti senza muro e tira sulla spalliera… Va bene dai, alla fine sono contento per te e per la Chiampion’s League che finalmente l’Inter è riuscita a mettere in bacheca. Però spero che Tulla a poker ti levi anche le mutande! Traditore!

È successo anche che ho convinto la mia dolce metà a venire a giocare in Villa d’Oro. Sì, perché io ed Elisa Piacentini siamo ormai gli unici due sopravvissuti dalla diaspora da Viale Gramsci, e quindi ce lo dividiamo come una coppietta. Ora che poi giochiamo anche per la stessa squadra, beh, dimostriamo tutto il nostro attaccamento al nostro quartiere, che definire nostro ormai è un eufemismo. Ma stiamo cominciando la “reconquista”: tutti e due in Villa d’oro, io ras di quartiere, lei boss dell’eremo di via Buozzi. Beh Eli, sono contento. A parte che la squadra di Morini quest’anno la serie C la vince anche se la alleno io e ci mettiamo la birra nelle borracce.

Poi è successa un’altra cosa. Che Sandro è andato a Cervia a fare preparazione, verso la fine dell’estate. Preparazione di pappette e pannolini, s’intende. Perché, per chi non lo sa, Sandrino è diventato padre di nostra figlia, qualche tempo fa. La splendida Matilde, ecco. Solo che durante la sua, di preparazione, si è incrociato con un altro nugolo di atleti che faceva la sua propria, di preparazione. Sempre quelli di cui sopra che giocano gratis! E Sandro non ha resistito e si è unito! Solo che poi, dopo 50 metri di corsa sulla sabbia, beh, c’era un chioschetto di birre… e Sandro ha continuato la preparazione lì. Ora è perfetto, pronto per il record mondiale di rutti.

Che dirvi ancora. Che Francesco Francesco Francesco Lancellotti, prima ha conquistato Cuba con la sua Zanna Rossa, poi è andato col mio Topone a giocarsi la serie C in quel di Corlo, dove ormai giacciono le compiante spoglie di Ravva e Ricciolo, e l’unico sopravvissuto all’uragano del tempo e di Macondo sembra essere Pitone, ma quello c’ha un’arma che chi lo ammazza!?

Anche Manuel Armaroli ha provato a conquistare Cuba, ma dopo il passaggio di Cisko, beh, tutto è inconquistabile. Quindi si è accontentato di dare passaggi, bere mojitos, fare all’amore, frequentare locali gay e leggere giornali. Insomma, routine, anche a Cuba. Anche se dobbiamo dire che il nostro rosso ha conquistato la libertà: entrato a Cuba come rifugiato politico, con una sentenza pendente sulle spalle, ne è uscito finalmente da libero cittadino, grazie anche e soprattutto alle testimonianze dei prodi Rombolani e Ammiro Big Messina davanti al Giudice di Montale, che lo hanno scagionato dalle accuse di molestie verbali sul sito e di reiterate sberle sul culo al Paco.

Poi che dire? Vogliamo parlare di Nonantola? Che per compensare ha messo in diagonale alla sesta di reggiseno di Daniela Doda, due prime e mezzo come Nicole Berselli e Giorgia Padovani? Che tra l’altro, la terza opposta è l’altra prima e mezzo, Elena Pini, e se guardiamo bene, Nonantola ha quasi 3 palleggiatrici come opposte e come palleggiatrice ci ha una tettona e insomma, ma che squadra è?!?

Potrei parlarvi di tante altre cose, tristi e allegre. Ad esempio che spero tanto che Ste e la sua Correggio in A2 ci vadano, ma poi a me mi viene una rogna incredibile, quindi forse è meglio che non ci vadano. Ad esempio che il Pancia a noi qua in Villa un po’ ci manca, un po’ molto, e a pensare che adesso allena una faccia da schiaffi come Managlia anziché campioni del calibro di Rontani e Armaroli, beh, un po’ ci piange il cuore. Ad esempio che Pietro Becchi ha appeso le scarpe al muro, e a noi, comunque, dispiace sempre un po’ quando certa gente smette di giocare, perché è come un pezzettino di storia che si stacca dalla meravigliosa parete della pallavolo modenese, che ormai è sempre più spoglia. Potrei ancora raccontarvi di tante donne, tantissime donne che da Montale a Fabbrico, da Scandiano a Vignola, passando per il Torrazzo o Maranello, o tante altre suggestive e amene località, rallegrano i nostri inverni e anche quelli di qualcun altro. O forse li intristiscono, chissà. Ma perché dilungarci così tanto, quando abbiamo un anno, una vita per stare assieme? Io volevo solo scrivervi, ragazzi miei. Sentirvi per un attimo. Ma manca poco al vedervi, e quindi sono felice. E non voglio esagerare.

Così, la mia lettera, la termino qui. Con baci e abbracci. A qualcuno di più, a qualcuno di meno.

E qui vi lascio i miei formidabili e interessantissimi pronostici.
Correggio rischia forte la A2.
Carpi va in B1.
Casinalbo va ai play off.
La Villa e Mirandola si salvano chi più chi meno in carrozza.
Montale e Vignola si salvano tranquille.
Nessuna nostra C maschile va in B2.
Va in B2 la Villa d’oro e va ai play off Nonantola.
L’Inter vince la Champion’s League.
Del Piero vince il Pallone d’oro.
La Villa d’Oro vince il torneo di Assen.

Vediamo se ci ho preso.

E poi, in calce, vi lascio come Repubblica, con 10 quesiti che inoltro al Dio della pallavolo, se esiste. E., ovviamente, al mio idolo da aprile, il presidente Dinghile!

1. Se Carpi non va in B1 nemmeno quest’anno, qualcuno gli andrà a pisciare davanti o meglio dentro alla palestra? Se sì, chi?
2. Marco Luppi si dichiarerà finalmente gay?
3. Ugolini giocherà finalmente almeno due partite da 6 nella stagione?
4. Al Pancia mancheranno i suoi eroi? E se sì, quanti quintali di mascarpone consumerà quest’inverno per consolarsi di tale mancanza?
5. La Villa riuscirà a piazzare almeno due atleti nei primi 10 alla maratona di New York del prossimo ottobre?
6. Marcello Vecchi stuprerà Nicolini quando se lo vedrà di fronte a muro o deciderà di graziarlo passandogli sopra?
7. Di che colore saranno le unghie di Ilaria Facchini il prossimo mese? Color fango come a settembre?
8. Ciccio Cozza, Pad, Bonetti, Enfry, Govo e Bedo riuciranno in 6 a superare sommati i 100 punti di Q.I. entro la fine della stagione?
9. Riuscirà Ferro a trovare una serie A prima che a dicembre chiuda il mercato?
10. Ma soprattutto: perché Vecchi, Bellini e Bosi sono venuti a rompere il cazzo in B2, quest’anno?! Eh?! No perché io questa ancora non l’ho capita!

Vi voglio bene lo stesso eh, soprattutto a Marci. Ma anche a Bose… Ma in modo particolare alla mia squadra, che rimane comunque la più forte.

A presto, care giocatrici. E cari giocatori.

di Alessandro Trebbi