ultimo aggiornamento: 27/10 18.00
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Chiedo venia per il ritardo e chiedo venia soprattutto per la fretta. Ma il mondo gira gira e non si ferma mai ad aspettare, sorge e poi tramonta come un delfino dal mare e così non è che possiamo star qui ad amare l’Inghilterra senza colpo ferire. Pochi minuti, ma buoni, per dirvi cosa? Potrei rispondervi a questa domanda allo stesso modo di come risponderei al famoso quesito di Mimmo Amerelli: “Nella vita per me non c’è solo la discoteca, ci sono altre responsabilità, altre vie, altre strade. E sai quali sono?” “No, diccelo” “E sai quali sono?” “No, diccelo” “… E non lo so! Boooooooooooh”. Ecco potrei rispondervi così. Però invece no. Io mi dilungo, spesso su un solo argomento.

Intanto vi dico che Mario, sabato, ha mandato tutti a nanna e chiuso il bar veramente tardi, se è vero che i miei tortellini alla panna e le tagliatelle al ragù me li sono gustati ben oltre la mezzanotte. Strano che una partita amichevole (si chiamano così no, le partite tra amici?) sia iniziata così tardi e durata oltre due ore. Una partita dai mille significati. Non che Villa d’oro-Campagnola storicamente ne abbia, anzi, non ne ha proprio nessuno. Però se Villa d’oro-Campagnola si gioca nella palestra dove solo per colpa di Gela non c’è la statua del Pancia, se si gioca tra Armaroli-Papotti-Bergianti e Ugolini (e anche Trebbi mi sa) che sono la storia passata e presente della Villa, e Luppi e Goldoni che ne sono stati grandissimi giocatori, beh forse qualche significato ce l’ha. Non ce ne vogliano i reggiani, ma a Campagnola sarà un’altra partita. Sentitissima, certamente, perché i protagonisti saranno gli stessi. Ma in un clima e su un campo che per noi non vogliono dire molto, o almeno non vogliono dire le stesse cose che invece rappresentano per noi tutti le Marconi.
È stata la partita che doveva essere: tirata, tesa, diversa, una partita che forse non ha espresso i veri valori in campo, non lo so. È stata la partita in cui gioire è stato più difficile, o almeno lo è stato per noi e credo che chi ha assistito alla partita lo abbia notato: nessuna esultanza smodata stile Carpi, nessun urlo liberatorio, una gioia composta e plaudente, nulla più. Aveva ragione il Pancia. Bello vincere, bello dimostrare che sei ancora forte. Ma magari meglio farlo contro altri avversari che non contro chi ti ha dato così tanto. Tant’è, nello sport c’è anche questo, ed anche questo fa parte del bello del nostro mondo. E io, personalmente, sono contento di aver giocato una bella partita contro la squadra di Marco Barozzi. Perché so che lui, a ragione, ci teneva a vincere in Villa, ci teneva a dimostrare di essere il più forte, ci teneva tantissimo. Ma forse, alla fine, un po’ orgoglioso di me e dei suoi ragazzi, lo era. Voglio pensarla così. Perché se io e tutti gli altri siamo ancora lì a giocare a quel livello, una fetta di merito è sicuramente sua.
Sulla partita poco da dire. Se non che Ugolini e Trampolini, in due match, hanno totalizzato gli stessi punti: 30. Quindi qui si pone un problema: o è crisi irreversibile per il Conte, o Prampoloni è diventato un giocatore sublime. È aperto il dibattito. Per il resto è stato un match Luppi contro Trebbi, solo che qui non siamo mica su un campo di tennis o di beach volley e allora prima di mangiarmi in testa ce ne vuole! Hanno deciso pochi piccoli episodi, e io per tutto voglio ringraziare le mani finalmente girate in posto 2 di Vecchi, la febbre di Ugolini che lo ricandiderà all’oscar, l’incazzo di Armaroli che ormai è costretto su una sedia a rotelle ma se lo si tiene in panchina s’arrabbia, l’82% in ricezione di Checcone, la morosa di Giuliano (qui cito altri), il salto a killer ma soprattutto la stop di Denny Mari, i primi tempi girati in 5 di Prampolini, le capriole e i draghi di Bergianti, la morosa ubriaca di Nicolini, i pallonetti di Bigiani, il non ingresso di Papotti, i cambi a muro di Bicego e le dichiarazioni dei redditi di Asta. Terminata questa parentesi su LA PARTITA, torniamo nei ranghi.

Carpi. Ecco, Carpi proprio non la capisco. Soprattutto negli intenti iniziali: bella squadra, per l’amor di dio, ma cacchio di volley ne masticate a Carpi, e sapete anche voi che se andate in A2 con quella squadra lì non avete fatto un miracolo, ma IL miracolo. Quindi, perché non utilizzare un po’ di moderazione? È un consiglio senza vena polemica. Come se noi con Nicolini avessimo dichiarato la A2 in due anni, insomma, era un po’ fuori luogo. Tant’è, arriverà Cortona, ma prima è arrivato Cardona, per inscenare l’interessante match Cardona-Cortona. Ci manca solo la Cortina di ferro, Camilla Cederna, il generale Cadorna e la reggia di Colorno e poi facciamo tombola. Ah, pare che in settimana Carpi abbia fatto un’amichevole con Calerno. E per contorno?
A Correggio si sono dati al cinema comico all’italiana. Pare infatti che Ricchetti si sia appassionato al personaggio interpretato da Massimo Boldi chiamato “Cipollino”, e noi siamo tutti con lui, forza Ste!!! L’interpretazione gli riesce talmente bene che da ora in poi quasi quasi su queste righe lo chiamo Cipollino Ricchetti! Contro Mirandola, come da pronostico, non c’è stata partita, vedremo ora se contro Fabbiani e soci (che per la cronaca da Mirandola alla prima hanno perso) si farà più fatica o meno. Il PalaEinaudi sarà una bolgia e noi abbiamo già il nostro menù: gnocchi alla Romani di primo, un paio di bei Porcellini da latte come secondo, Cipolle in agrodolce come contorno, poi qualche Schiavo porterà la frutta, altrimenti ci mangiamo due o tre bei Cocconi.
Mirandola spera, ma come ho già detto il gruppo è buono e riserverà sorprese. Possiamo scendere.

In B2 la vera sorpresa è Scandiano. Certo, in molti diranno che se incontri Bologna senza l’opposto titolare, un centro e una banda hai del culo. Però intanto sei punti in due partite bisogna farli e loro li hanno fatti. Ho solo una certezza contro di loro. Che qualcuno prima o poi pizzerà Bellei per il suo pallonetto a due mani e se non ci sarà qualcuno gli mando contro Papotti.
L’Eurotecnica un po’ a sorpresa arranca, ma devo dire che nella preparazione mi era sembrata la migliore tra tutte le avversarie incontrate e credo si riprenderà. Spero a partire dalla quarta giornata, perché alla prossima ci siamo noi.
Già, noi… che dire, forse abbiamo un po’ sorpreso in questo inizio. Sicuramente la coperta è corta, ma ci rifacciamo con ettolitri di sangria e un buonumore che non ci abbandona nemmeno quando dovrebbe prendere il sopravvento l’amarezza di essere diventati Pampolini-dipendenti. Ma il nostro campione quest’anno è intenzionato a non mollare e anzi, ha promesso 17 muri a partita, un 110 e lode alla laurea e altre cose che riguardano donne di San Prospero o vicinanze che vi dirò solo privatamente. Poi non so perché, in un momento di incazzo mentre si andava all’amichevole a Sassuolo, ha preso a dire che secondo lui Pavarotti era gay… mah, non si è capito nulla… Per il resto tutto procede, con la vera grande sorpresa di Andrea Asta, che sabato ha risolto la partita. Prima uscendosene con “la tua percentuale in ricezione la devolviamo alla Chiesa Cattolica”, rivolto ad un Ugolini attonito e drammaturgico, e poi, nel quarto e decisivo set, scatenando Prampolini con “voglio uno dei tuoi magic moments!”. Detto, fatto. Undici punti in undici minuti per uno che fino a quel momento aveva vagato spaesato per il campo. Alla prossima puntata farò una piccola riflessione sulle morose Villa d’oro e sulla loro votazione media. Ora non ho tempo e nemmeno voglia.
Campagnola, al contrario, è forse partita un po’ troppo sicura del fatto suo dopo la bellissima Coppa Italia, scontrandosi con due avversarie, per motivi diversi, difficili. Anche qui non vedo grossi problemi nella ripresa e già Falconara può essere un bel trampolino di rilancio. Un suggerimento per il Pancia: dato che sabato non c’è Ugolini da cercare, lascerei libertà a Claudione Reggiani in battuta… perché se parte con la sua proverbiale pioggia di eeeeeeeeeeeeiiiiiiiiissssssssssssssaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh non ci sono suorgermane che tengano!

Nel femminile Vignola si ri-aggrappa alla Benedetti per cercare la salvezza mentre l’ottima Montale c’ha sta Cavani qui che mi sa che mi insidia nel superbomber (assieme ovviamente a Trampolini) e prima o poi faremo i conti!

Scendiamo in serie C, dove procede tutto senza intoppi. Chi si aspettava qualche sorpresa dal derby Torrazzo-Sassuolo si è dovuto ricredere in meno di un’ora. Ugolini jr come a freccette non si è presentato perché si cacava sotto, così ha lasciato la scena a papà Bosi e alla sua truppa che ha bellamente infierito su un Torrazzo quasi inerme. Anche Campegine prosegue la sua corsa infermabile guidata da un grande Iori e dal vecchio Rozzi, nonché da un Remo che al Fuori Orario sparisce sempre, e così ci sentiamo di affermare che la promozione si giocherà tutta negli scontri diretti, anche se queste due ci sembrano comunque troppo forti per pensare di poter perdere gli eventuali play off. Di là stessa solfa, Modena Est e Vignola menano palloni e danze e Marani guida coi suoi occhialini stroboscopici Mazzoli e compagnia verso una B2 che avrebbe dell’incredibile. Le insidie si chiamano San Martino e Atletico Bologna ma sono insidie per modo di dire per queste due.

Le donne. Ah, le donne. Il più grande mistero dell’universo!
Nel girone A la Viotta mi va a perdere con la Buccia, e soprattutto la Tadda non ha ancora prenotato per Santiago! Quindi chi ne approfitta? Boh, e chi le conosce le altre! Nel giorne B Nonantola, Villa d’Oro e Carpi sono in testa a braccetto e in grande serenità. Andiamo con ordine: la truppa del Merry ha una Doda stra-informa dopo le gozzoviglie madrilene ed europeiste. Il seno è tornato Florido, le dita girate per il verso giusto e così anche la Padova, la Zambo e la Sera non hanno problemi a schiacciare. Del libero non parlo. In Villa grande serenità, con la coppia Cini-Menghini a farla da padrone nel gossip mondiale, la Piace mora, la Vai che non è mica tanto bionda e via dicendo. A Carpi invece la mia pupilla Lanza mi sopravanza (ah ah…), ma c’è bisogno, come sempre, “dell’ottima Galli” per vincere le partite. Che ve lo dico a fare.

Insomma, gira e rigira noi non ci fermiamo mai ad aspettare, ma i nomi sono sempre quelli. Pensate che in serie D c’è una squadra originalissima e nuova con Cippo, Stern, Stillo, Cassa, Fano… eh, che pazienza…

Ho finito direi, il buio arriva ma non è troppo spietato… Mario dà un colpo di straccio al banco del bar. E io mi mando a nanna. Da solo.

di Alessandro Trebbi