ultimo aggiornamento: 14/02 15.30
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La tecnica è morta, viva il governo tecnico!

Sarà stato guardando il livello medio di B1, B2 e soprattutto C, che l’Italia ha deciso di passare a un governo tecnico?
O forse è tutto successo dopo che i nostri politici hanno ammirato un calcetto dei giovani Villa d’oro? O ancora, dopo un rigore di Zacchia, o un bagher di Borghi, o un’alzata di Vecchi, o un tuffo di Padella? Forse che siano state le battute contro al muro di Cominelli, a convincerci dell’ineluttabilità di una guida tecnica? O quelle “classiche”, a metà filone, di Ugolace? No, forse sono stati i palleggi a quarantacinque gradi di Marani (gradi di alcol, ovviamente)? Oppure le seconde linee del rinnegato Bedo? No, dai, qualcuno avrà visto la stellare di Prampolini e ha detto basta!? O saranno stati gli spettatori di Modena Est-Bedizzole a intimare l’alt e a chiedere un cambio? O forse è il fatto che siamo tutti finiti nel taschino di Tacconi, ancora, nonostante Tacco abbia centoquarantadue anni e due culi? Tanto è vero che addirittura ci sono suoi seguaci, vedere Sandoni per credere? No dai, sarà stato che Luppi ormai ha completato la collezione, lo hanno murato tutti, ma proprio tutti, e allora è tempo di una svolta? Invece alcuni pensano sia stata la lotta Alex Changes-Cat Stevens per il superbomber 2012? No, dai, la spiegazione deve essere una sola: Gandolfi gioca, e fa punti, in B1. Una B1 che va in A2. Ecco, dev’essere questo.

Insomma, non si conoscono bene i motivi, ma tant’è, la sentenza è una sola: la tecnica è morta, viva il governo tecnico. In questo momento oscuro, buio, di lascivia e orrore, l’analisi dei campionati scorre via liscia come l’olio o, se vogliamo, semplice come un rigore a porta vuota. Per dirla con Zac.

In B1 non c’è molto da dire, se non che Correggio, ogni stagione che passa, l’occasione tra le mani ce l’ha sempre più grossa. Il ritorno di Sansino, ben temprato da mesi di allenamento in Villa d’oro, ha dato i suoi frutti, gli Astolfi boys navigano a più 6 sui rivali di Carpi e se si fanno superare stavolta è la volta buona che li ammazzo. Passi Molfetta, passi Cortona. Ma Carpi no. Una Carpi che tanto nel femminile di A1 quanto nel maschile di B1, non si ferma mai, ha un mercato sempre aperto: e se ne va questa, e arriva quest’altra, e torna lui, e riparte lui, e arriva Gato, e riparte Gato, e Gato viene fermato al confine, e arriva Cardona, e Cardona s’incazza. Di sicuro c’è una gran circolazione di cubani, prova ne è il neo-acquisto: Guerrieri. Direttamente dalla Sierra de l’Escambray, prelevato dalla guerriglia anti-Batista. L’asse Guerrieri-subcomandante De Marcos potrebbe mietere molte vittime, ma Correggio ha la stoffa giusta e gli avversari giusti per rimanere in vetta, se pensiamo che una delle più credibili contendenti è Olbia, dove palleggia un certo Boschi, ottimo ragazzo, spiritoso, fin bello... ma che non ha vinto nemmeno ad Assen, per dire!

Scendiamo in B2 e anche qui c’è gente che naviga in alto. Sassuolo, per cominciare, che gioca con tre opposti, Bigarelli-Mazzali-Liccardo, o all’occorrenza anche con quattro (Bedo) o cinque (con Bedo e Canulli). Insomma, trazione offensiva per Benedetti, che prende spunto dalla formazione a due punte lanciata dal Pancia ormai 8 anni fa e la estremizza aggiungendo un altro attaccante: vista l’onnipotenza della tecnica imperante nelle ultime stagioni, è una tattica che funziona, soprattutto se dietro c’hai il Liga. Un Liga un po’ contraddittorio, che prima urla contro il cielo e poi chiede a dio se c’ha un momento, dopo averlo ricoperto d’insulti, ma si sa, le star sono così. Modena Est vede i play off, ma d’altronde, ha un Bonetti che è passato dall’ammirare Prampolini attonito a fare 35 punti e 8 muri a partita. Noi comunque sappiamo qual è il segreto della squadra: Asta è stato emarginato, non fa più lui le statistiche, qualcuno gli fa credere di preparare le partite e di contare qualcosa, in realtà raccoglie i palloni a fine allenamento e porta ogni tanto la Benny per distrarre gli avversari. Con questo ruolo affidato al piccolo talento bolognese, Modena Est vola. Il resto è ordinaria amministrazione, anche se vorremmo più modenesi (e soprattutto più Est!... e non sto parlando di Ugolini jr) in campo... Ma tant’è, Carpi fa scuola!
Chi invece sembra essere sprofondata nel baratro è Vignola. Ma anche qui, non c’è molto da scavare per capirne i motivi: Marani è diventato un bravo ragazzo. Una volta si prendeva il lunedì di pausa, ma negli altri sei giorni faceva le quattro del mattino e almeno due-tre volte a settimana aveva una gastrite acuta. Adesso è fidanzato felicemente, sorseggia al massimo acqua gassata, alle due è già sotto le coperte ad ascoltare la ninna nanna del carillon. L’anno scorso Vignola stupiva tutti, quest’anno si stupisce chi ci gioca contro. Si è tentato col cambio in panchina, ma forse il problema non era il mio amico Cappi (uno dei tanti ad aver messo a sedere Nicolini). Tant’è, Scanzano ha detto che non si taglia la barba finchè non si salva in B2, e c’è già chi predice per lui un futuro così.

Nel femminile lo sportivissimo Marci Mescoli direi che ci ha preso a sculare Pancia e Anderlini e sta dominando il campionato, con la Vale Bottini che una volta faceva il libero e adesso fa 40 punti da banda... che anche nel femminile sia successo qualcosa?! La signora Ugolini sta riportando in alto Altedo (non lo so, sto sparando a caso), mentre Vignola pende come il suo allenatore e si vedrà. La Carpi delle mie preferite Bettini e Lanza ancora non è salva ma ci sta arrivando vicina e qui dico due cose: intanto che con l’Alice in campo per le ultime 3-4 di campionato è fatta, e poi che per me Bettini è molto più forte di Bonetti (a voi indovinare quale Bonetti... mistero).

Menzione a parte per Stefano Ricchetti, che stanco delle tribune al Torrazzo (e giustamente, uno come lui che ha giocato quasi in A2 che fa panca in C?!?! Ma scherziamo!??!), ha scelto una soluzione di comodo... 727 km al giorno immersi nella nebbia a Viadana. Va bene tutto, Ste, ma non era meglio concentrarsi solo sulle freccette? Per poi rilanciarsi l’anno prossimo magari in Villa d’oro, la classica squadra che fa finire la carriera a tutti i giocatori? (ciao Calvio).

Scendiamo (non Scandiano), mestamente. Siamo sicuri che della serie C vogliamo proprio parlare? Tutti bloccati per neve, si recupera a spot tra San Valentino e Carnevale. Un dato solo è certo: Crevalcore le vince tutte. Di culo, di piedi, di nervi, di sostanza. Ma le vince tutte. E quindi, finchè le vince tutte, c’è poco da fare anche per la fortissima e celebratissima Villa d’Oro (ma per piacere!). Tanto più che si è completata la conversione cristiana.
Armaroli è infatti partito per le crociate, come arma ha due stampelle, ed è sicuro di riuscire a togliere Gerusalemme (viale Gramsci) agli usurpatori arabi. Mister Tassoni ha provato a dirgli che in realtà a lui interessava provare a vincere il campionato, ma niente. Le crociate comunque hanno rotto, ma Armaroli, ormai leghista purosangue, non è contento. Ha anche organizzato la Coppa Emilia, e solo per un pelo la federazione è riuscita a cambiargli il nome, che all’inizio doveva essere Coppa Padania. Un simpatico passatempo nella sosta di campionato, così, giusto per non farci andare in gita a Roma a vedere forse le uniche tre partite in cui la tecnica ancora si vede.
Comunque la Villa è molto più giovane di Crevalcore, ha molto più futuro, soprattutto questi tre ragazzini, Trebbi, Ugolini e Malavolta, li vedo molto bene, penso che cresceranno tanto nei prossimi mesi. E poi, scusate, ma ne vogliamo parlare della “Pantera di Casinalbo”?!?! Il panterone rossonero che si tuffa per ogni dove, volitivo come non mai, generoso all’inverosimile che ha l’unica pecca di essersi autoeletto rigorista ufficiale della squadra? Vai panterone!!!!
Detto ciò, la Villa d’Oro gioca male ma non molla, e anche da Castelfranco è riuscita a portare a casa tre punti. Merito senza ombra di dubbio di un Luppi scatenato fino a metà match che però poi si è accorto di non aver ancora preso murate da Borghi e Sandoni, novelli di categoria, e ha pensato bene di rimediare. Edward Nicolini, nell’occasione, è stato meno Edward del solito, ma ovviamente per riequilibrare la partita Bomba l’ha dovuto mettere a sedere sostituendolo con Pasini, come già Helmer con Reggiani, Bicego con Vecchi, il Pancia col Cic e via dicendo. È un destino, quello del mio amore Nicolini, cui i complimenti ormai arrivano solo ed esclusivamente per la morosa.
Il resto del girone vive di una San Martino ancora in lotta per il primato: però mi sorge un dubbio. Leggo dei “Prampolini 5”, “Prampolini 6”... Addirittura una volta mi è sembrato di scorgere “Prampolini ne”. Dade, che succede?! Poi c’è l’Anderlini del Pancia (... mister ricordate degli amici! Ricordate di chi t’ha vvvoluto bbeene! Daje la paga a Crevalcò, aò!) e il duello Corlo-Pozza per un posto al sole, duello in cui l’unica cosa bella è la Serena ma non gioca, esattamente come Ricciolo, e qui i tifosi si scatenano nel trovare le differenze tra i due.

Nell’altro girone lotta serrata Campegine-Campagnola, con Casa Modena ormai tagliata fuori dai giochi promozione diretta (almeno sembra) ma che vincerà i play off (ecco perchè meglio non farli) e il Torrazzo che ha sorpreso tutti conquistando la Final Four di Coppa Padania ma che in campionato soffre gli umori di Ugolini Junior, preso ormai in un vortice di vodka e nicolinismo che pare non abbandonarlo. Jesus Christ sulla via di Damasco è confinato spesso alla panchina, ci pensa Rubes Geppone (chiamarlo Geppetto mi sembra un po’ riduttivo) Giusti a mettere per terra tutto e tutti.

Nel femminile la mia Viotta ha battuto la sua Cristina, ma dato che di volley ormai mi interesso abbastanza poca la prossima lotta la voglio ai fornelli e voglio essere seduto a tavola per valutare, magari dopo un giorno di digiuno. Promettono molto bene queste due ragazze, nell’arte culinaria. Come implicito, l’Arbor delle reggiane a me care vola (anche grazie ai colpi di sole della Taddei e ai lampi di classe della Pedro), mentre la Villa d’Oro arranca ma soprattutto, finalmente, la Ferriani ha smesso di fare 150 punti a partita e speriamo continui così. La Piacentini è sparita dalla circolazione, chissà se in campo si vede ancora? Boh, non so. Pare sia ai ferri corti. Ferretti, per intenderci. Con chi, non è dato sapere. Dall’altra parte, la Facchini è ancora viva e lo dimostra col suo Maranello seguendo le orme della Bottini, ovvero una carriera da libero che si trasforma in un campionato da 80 punti di media a partita da banda. La Nonantola ringiovanita ma sempre alicizzata sta a metà, il resto non so nulla.

Scendendo in D posso solo constatare la crisi di Sasà Santisi e Alle Alle Ciuacciua, mentre Gastone e Gambadilegno continuano una corsa iniziata un anno fa su un pulmino nei pressi di Grottazzolina. La Villa di Bigio e Cippo andrà in C così il prossimo anno sarà derbissimo, le donne di Spezzano spezzano reni, le donne di Pavullo violano campi, in Prima Divisione il Dream Team gioca da prima divisione e Sandro è già pentito della scelta traditrice fatta in estate... Ma la pallavolo prosegue, nonostante la crisi...

La tecnica è morta, viva il governo tecnico!

di Alessandro Trebbi
Scrivete a Trebbi!
 



 






Non è l'anno migliore per la Stadium, anzi, ma è pur sempre una squadra modenese che, almeno per quest'anno, milita in B1. Trebbi, autore dell'articolo, può citare e scrivere ciò che vuole, ma, a mio modesto avviso, credo che averla ignorata non sia molto generoso per una squadra che non sempre ha sfigurato nel mondo della pallavolo provinciale - Libero Anderlini - 14/02


Chiedo scusa alla Stadium, che ovviamente sa di essere (come entità astratta) una delle mie squadre preferite! La mia è stata una semplice dimenticanza, assolutamente involontaria e senza nessun dietrologismo, ma dovuta solo e semplicemente al fatto che ormai sono vecchio, che le squadre modenesi sono troppe e che io, essendo un buffone che non è in grado di vincere nemmeno un campionato di serie C, ovviamente faccio fatica a rapportarmi coi piani alti del volley modenese, eh eh... Detto ciò l'annata sfortunata della Stadium per me si può risolvere in una sola maniera: convincendo Pietro Becca Becchi a tornare in campo e a rifare uno dei suoi miracoli. Dimostrando a tutti che se uno è più forte, nella testa prima che nelle gambe, può vivere di rendita anche dal 1991... per dire un anno a caso. Comunque e sempre forza Mirandola, e mi scuso ancora - Alle - 14/02