ultimo aggiornamento: 26/11 17.00
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UBER DAL BAR

 
 
 

ATTO III

Scena I
(Una enorme bandiera del Portogallo copre la scena. La signora Plessi è seduta davanti alla commissione dell’esame di ingegneria supermegaipertronica 4 bis. Non ha studiato, ma ha gli occhi della commissione puntati addosso. Dopo alcuni attimi imbarazzanti di silenzio, nei quali si ode in lontanza un canto che fa più o meno così “brigitte bardot bardot, zarzuelaaaa, zarzuelaaaaa, karamu, fiesta, forever” alla fine, scocciata, si decide: “Va bene, ok. Sì, parlo...”.
Andrea Plessi, a bordo di un 737, squarcia la bandiera del Portogallo con furia omicida, aprendo la scena. Nemmeno la signora Plessi, come il camerier Padella, ha bene inteso le dinamiche del teatro, ma ha ottenuto il suo scopo. Nel frattempo Monsignora Della Casa si toglie la minigonna e chiede “Va bene questo come sipario?”. Il pubblico risponde “Ridiamo Modena ai modenesi”. Sipario)

Tenerello: Giulia, finalmente ti ho raggiunta!
Signora Plessi: A Tenerè, era ora, ‘ndo cazzo stavi?!
Tenerello: No Giulia, anche tu? Ma no! Ma dai! Ma da quand’è che parli romano?
Signora Plessi: Da quando me fai er Franco Baresi cazzo! Lo vuoi capì che così me metti a squadra in fuoriggioco? Ddevi stà llungooooo!
Tenerello: Mi piace di più la mezza via...
Signora Plessi: Mezza?! Ma checcazzo è mmezza?! Me chiami cinque, me chiami super, checcazzo me chiami mezza?! Manco esiste ‘a mezza e mm‘a a chiami??? ‘a prossima volta te spacco ‘a faccia se mme chiami mezza, testadecazzo d’un Nello demmerda.
Tenerello (borbottando tra sè e sè): No, Nello nooooooooo! Ma che palle! Speravo di essermi liberato del mister almeno per qualche giorno, e questa mi parla romanaccio e mi chiama Nello?!...
Signora Plessi: Cazz’hai detto a Plè? Me piji pe ‘r culo?
Nelson Trebbi: A Plè, bersaglio?
Tenerello: Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

(Tenerello, accerchiato, impazzisce. Decide così di farla finita e si getta sotto all’ennesimo vagone di pizze che aveva ordinato per l’allenamento del mercoledì)


Scena II
(Gli attori sono tutti vestiti di nero, in una giornata di pioggia battente e serenità zero per ricordare al meglio Plessi)

Padre Simon il Serafino: Stamo tutti qqui rriuniti per celebbrà sta cazzo de messa pe ‘r povero Plè, che ‘n se sa come è caduto sotto le sue stesse pizze, j’a avevo detto io de sta lllungo ma quello cor cazzo che m’ascolta. A fforza de chiamà mmezza, m’è mmorto sotto i mezzi (metri). Ce sta.
Lor signor Mocelli: Plessiiiiiiiiiiiiiii, che cazzo hai fattooooooooooo, se me lo dicevi ti stiravo io col campeeeeeeerrrrrrrrrrr. Martyyyyyyyyyyyyy, stai bene vestita di nero, però Nico facciamoci una partita a ping pong.
Una Martina Bionda Riccia: Non male Lorissone nostro vestito di nero. Ma qualcuno gli spiega che se continua a giocare a ping pong...
Un’altra Martina Bionda Liscia: Per ora vedono solo quel tipo di bocce.
Monsignora Della Casa: Tutti vestiti di nero? Quindi alle regionali votate tutti me?!
Convertin Convertito alla Bonaccia: Guarda cara Francesca, forse hai male inteso. Il nostro vestiario nulla ha a che vedere con quello del fascismo vile e traditor, di cui il tessuto della camicia non cuce le fibre.
Monsignora Della Casa: Un cuba libre? Ok, te lo faccio subito!
Ridiamo Modena ai Modenesi: Cuba?! Libre?!?! Francesca, ti ricordo che hai poc’anzi giurato amore eterno al duce bruciando tre ebrei!
Monsignora Della Casa: Scusa Barack Aiuolo (figliol prodigo di ben altro Barack).
Ridiamo Modena ai Modenesi: Perdonata Fra. Ora però via dalle palle tutti quelli che hanno il cognome che finisce per “O” e per “A”, terroni del cazzo!
Ferro: Bomber, guarda che io mi sono già ritirato.
Ridiamo Modena ai Modenesi: Ferro, guarda che Ferro è un diminutivo, in realtà ti chiami Ferr...
Ferro: Bomber, guarda che io ricevevo sopra Cantagalli, facevo mani fuori a Quiroga, pisciavo in testa a Velasco.
Ridiamo Modena ai Modenesi: Guardie, internatelo!
(arriva un commando di SS che però capisce “infernatelo” e appicca il fuoco sul bagher di Ferro, che prova a spegnersi andando a ricevere come al solito sopra Cantagalli, ottenendo l’effetto di uccidere entrambi).
Lucy “Z” Zaitz: Scusa bomber, e io che finisco per “Z”.
Ridiamo Modena ai Modenesi (pensieroso): Dunque, Zorro era vestito di nero, quindi è dei nostri? Tu puoi rimanere, credo.
Lucy “Z” Zaitz: No bomber, forse non hai capito. Credo cosa?! O sì, o no! Le vie di mezzo qui non esistono, non hai sentito il mister? Anche perchè Zorro, caro il mio Barack, finiva per “O” e iniziava per “Z”. O vuoi che ti salti a piedi pari e ti stacchi il cranio a calci?
Ridiamo Modena ai Modenesi: Ok ok, calma. Rimani. Per me è sì.
Platinette Maionchi: Anche per me è sì.
Morgan: Una riga di cocaaaa! Una riga di cocaaaaa per favore!!! Ho deciso di perdermi nel mondo ma datemi una riga di cocaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Nelson Trebbi: Allora Barack Aiuolo, chiudendo il cerchio, ma anche la falce e il martello. Quand’è che ti levi dalle palle?
Ridiamo Modena ai Modenesi: Come hai detto scusa?
Nelson Trebbi: Ricapitoliamo: ridiamo Modena ai modenesi, giusto?
Ridiamo Modena ai Modenesi: Certo!
Nelson Trebbi: Quindi puoi andare. Poi, via dalle palle tutti quelli che hanno il cognome che finisce per “O” e per “A”?
Ridiamo Modena ai Modenesi: Alla grande!
Nelson Trebbi: Nico. Barack Aiuol-O e Della Cas-A, sai cosa fare.
(Arriva Nicozanni, prendendo duecento metri di rincorsa e calcia fortissimo negli zebedei di Barack Aiuolo. Gli ultimi avvistamenti danno il leader di un partito che cambia nome ogni tre mesi in un luogo al confine tra il Lesotho e il Sudafrica, non ben precisato. Pare che la sua orbita, ormai regolare, lo farà ripassare dalle latitudini di Modena ogni 198 anni).

Cantina Golinelli: Va beh, adesso che il funerale è finito, tutti a casa mia a festeggiare che Nello non c’è più?
Kapitana: Io ci sono!
Lor signor Mocelli: Guarda Golli che siamo tutti fradici, abbiamo festeggiato a dovere la dipartita di Plessiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii con quattrocentododici bicchieri di amaroneeeeeeeeeeeeeeeee.
Cantina Golinelli: Embè? vivo a Sorbara! Poteva andarti peggio, pensa se vivevo alle cascate Vittoria!
Madre di Vittoria: Oddio, è cascata Vittoria?
Armaroli: Amore, non è come pensi. Cioè sì, l’ho fatta bere un po’ e poi l’ho lasciata da sola a camminare a cinque mesi in via Ciro Menotti, ma ti posso assicurare che...
Lor signor Mocelli: Dai Golliiiiiiiiiiii, poi mi ritirano la patenteeeeeee
Una Martina Bionda Riccia: Cos’è che ti ritirano?
Nelson Trebbi: Cos’è che ti ritirano che è un anno che ti devo portare a casa?
Lor signor Mocelli: Buscaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
(Mocelli scappa via a piedi fortissimo)
Nelson Trebbi: Kapitana, dobbiamo organizzare.
Kapitana: Vai!
Madre di Vittoria: Scusate ma adesso non ho tempo!
Kapitana: Adesso non ci servi... Dunque, io ho un’idea che parte dalla Scozia e arriva fin dietro Big Benn.
Nelson Trebbi: Allora è la mia stessa idea.
Conte Ugolino: Stavate parlando di me?


Scena III
(La scena si sposta al “Shelfie Contest 2014”, che si tiene eccezionalmente al Castello di Gusciola, giudice unico il buon vecchio Seba. Qui sono riunite le squadre di serie C Maschile e Femminile della Villa d’oro)

Seba: Allora, questo è un gioco matematico. Quindi, ripassando la tabellina del tre, tre per sette cinquantaquattro, radice di due per uno virgolasette...
Simon il Serafino: Bomber, stai usando il mio sistema di punteggio?
Seba: Non mi interrompere! È importantissimo capire questo punto! Allora, ricapitolando, dopo aver fatto tutte queste operazioni con la radice quadrata e l’algoritmo di sette al quadrato per x meno y più z...
Lucy “Z” Zaitz: Cioè, stai dicendo che anzichè andarmene devo fare un algoritmo?
Seba: Allora, basta interrompermi! Stavo dicendo che dopo l’algoritmo e dopo aver risolto l’equazione di dodicesimo grado, ci sono da individuare i colpevoli del prossimo delitto. Risolto quello, il shelfie che avrà più “like” avrà vinto. Ma l’importante è la condivisione. Condividete tutto.
Nelson Trebbi: Scusa eh, Seba. Ma Nello è morto?! Con chi cazzo li facciamo i shelfie noi?
Lor signor Mocelli: Sta pasta e fagioli fa cagareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. Cosa c’è dopoooooooooooooooo?!?! Aspetta che vado in cucina, Seba levati dai coglioniiiiiiiiiiiiiiiiiiii.
Cameriere forse omicida forse no: Gramigna con la salsiccia.
Lor signor Mocelli: Dammene un vagoneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.

(Mocelli ha pronunciato la parola magica.... Immerso nel vapore spunta un vagone di paste con la bandiera del Portogallo... È Tenerello, resuscitato dalle prove d’affetto dei suoi amici, tornato su questa terra per farli vincere al Shelfie Contest)

Tenerello: Meninos, bom ver voces!
Lor signor Mocelli: Cazz’hai detto Plè?
Nicozanni: Alle, spacco la faccia anche a questo?
Nelson Trebbi: No dai Nico, è il povero Nello, lascialo parlare. È giunto dall’aldilà per dirci qualcosa...
Enter Sand One: Vorrei che se ne andasse fast però.
El Sigo: Plessi... Que porra è essa que voce diz?!?
Tenerello: Sigo... Entao voce me entende?
Nelson Trebbi: Fermate tutto, mi volete dire che cazzo succede? Cosa state dicendo?
Cristiano Ronaldo: Secondo me stanno parlando portoghese...
Nelson Trebbi: Nico, procedi...
Il Malato Immaginario Nomato Luppi: No Nico, fermo! Non far loro del male! Piuttosto, mena a sangue Panz, che ha osato chiamarmi un pallone in ricezione!
Nicozanni: Ok
Panzerotto il liber Passerotto: Ma perchè Luppi ce l’ha con me... Cioè, già mi tocca di avere sempre Ugolini di fianco, adesso ci si mette pure Luppi?
(Però ormai Nico è partito e Panz diventa un ottimo macinato che finisce dritto nel ragù per la gramigna di Mocelli)
Nelson Trebbi: Vabbè, adesso che Plessi è tornato, possiamo dare il via al contest.

Iniziano le donne: fanno la prima foto, fanno la seconda, fanno la terza. In tutte e tre mangiano la pizza sedute. Provengono fischi dalla tribuna della giuria di qualità, ma dato che sono gnocche, piovono anche un sacco di like. Tutte apprezzatissime, dalle Milf (ce n’è poi una sola) alle giovanissime appena arrivate, arrivano proposte di fidanzamento, anonimi ammiratori chiedono di poter esser loro amanti, vengono contattate da gente che ama le cantine, si creano matrimoni con pallavolisti di Spezzano e San Martino. Insomma, un successo che sembra già stroncare la resistenza maschile.
Ma gli uomini non si danno per vinti. Tocca a loro: la prima foto vede Tenerello cazziato e mazziato dall’allenatore mentre il resto della squadra beve mojito sulla spiaggia di Cancun circondato da otto e da nove. Nella seconda foto cambia tutto: Plessi si fotografa mentre la squadra si allena. Due secondi dopo la squadra smette di allenarsi e lo riduce in fin di vita. Nella terza foto Plessi, pur col naso rotto, sette costole incrinate e senza femori, cerca di offrirsi a Modena Volley. La squadra esulta alle sue spalle, urlando “Seeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”.
È un tripudio di like. Zuckeberg deve comprare un milione di server nuovi, i suoi sono fusi dai “mi piace” Villa d’oro. Gli sponsor fanno a gara per accaparrarsi il posto sul culo dei pantaloncini che non si vede. La Rolex stipula con la Villa d’oro un contratto a quindici zeri, idem fanno a ruota la Mercedes, la Deutsche Bank, l’Onu, la Nasa e Marte. Una vittoria schiacciante, devastante. Il Shelfie Contest ha uno e un solo padrone: la serie C maschile. Che esulta da par suo circondandosi di ballerine e casi sociali nell’unico bar aperto di Montefiorino e nel raggio di 789 chilometri.

Seba: Ragazzi, ho qui il verdetto. Dunque, facendo l’algoritmo dei like, diviso per il quoziente intellettivo della squadra maschile, moltiplicato per il Fattore P (Presenza di Plessi), si ottiene un numero incomprensibile ma che decreta senza ombra di dubbio la vittoria della C femminile!
Lor signor Mocelli: Ma che cazzo dici?!??! Ma se abbiamo un milione di like in più?!?!
Una Martina Bionda Riccia (facendo gli occhi dolci): Dai Loris, lascia perdere...

(A Mocelli vengono i cuoricini nelle pupille e lascia perdere. Il resto della squadra è completamente ubriaco al bar. Il Shelfie Contest è incredibilmente vinto dalla C femminile)

FINE ATTO III


[Intermezzo – Monologo del Paggio Pagellatore]
Esimi ascoltatori di quest’infida novella,
son qui per esternar cosa gradita, molto bella.
Seguitemi all’istante, salite sulla sella,
qui non perderemo tempo, ormai è l’or della pagella!

(Entra in scena Sandro)
Va bene caro paggio, fai un po’ come ti pare
Ma dire di pagella è cosa assai volgare
Non ho tempo io da perder, io devo lavorare
La pagella voglio in rima, su sbrigati ho da fare

(Riprende la parola il Paggio Pagellatore)
Mi chiami a dura prova, tu gran stronzo a nome Sandro,
a proposito chiedevo, dove hai messo la scafandro?
Comunque senza tema io ti vado a contentare
Ascoltami, o stakanòv, che non hai un cazzo da fare!

A Simone il Serafino come voto diamo OCCHEI
Più per il gustoso vino che per meriti palesi
Tutti infatti hanno notato, rottosi gli zebedei,
che le mani volge in due, manco avesse una paresi.
Più di un giocator guardando, ha esclamato “*orcidei!”
Lui poi incazzos con l’Ugo l’ha piazzato in posto sei
Allor Plessi da par suo, ha imitato il buon Baresi
Ma incredibilmente assai, tutti i punti sono presi.

Un bel voto, direi un OTTO, a Matteo lo Martinello
Il suo ciuffo pare a tutti un osceno Tavernello
Le sue alzate, al contrario, migliorano invecchiando
Come il vino serafino, che si beve, ora! Quando?

Al Convertino sinistrorso conferiamo un SETTE PIU’
Anche se i suoi amici Facebook lo vorrebbero Fru Fru
Al Sandone e al Sighinolfo SETTE più che meritato
La staffetta sta fruttando muri punto ed il primato
Contiam poi ‘l buon Nico Zanni, che di giorno si sollazza
Ma di sera fa valere più che il peso, la sua stazza.
Egli smazzuola destra e manca, gli daremo un VOTO A EFFETTO
Se non fosse che in partita si trastulla in pallonetto. 
Lorenzo, ser Panzani, BOCCEREI a ripetizione
come osi, oh monellaccio, sfidar Luppi a ricezione?
Pensi forse d’essert forte, come l’ormai fu Ugolini,
Quando palle ed altre cose si mostrò a Montecatini?
A proposito di palle, parliam di mutande oscene
Caro Mocellone nostro, il militare sopra il pene?
A Lorissone bel Mocello quindi QUATTRO senza appello,
solo lui sa come ha fatto, a panchinare il Tenerello.

Tenerello, uhm vediamo,
qui il conteggio mi par vano,
Basta il solo pollicione
per dir all’inglese “ONE”,
uno come il punticino,
sembra un caso del destino,
ma per ora tien lontano
dal ritiro il capitano.

Capitano, che ti diamo? Qui nessun può far veci,
quindi il voto è già scontato, non può essere che DIECI.
Mentre il Luppi ambivalente ha giocato con Bologna
Una partita più che degna, ma il ginocchio gli dà rogna.
Perciò NOVE fino a qui mentre ZERO da qua in poi,
Territorio dove osan soli e impavidi gli eroi,
quindi è il turno di Ugolino, diodelsesso dichiarato,
che però ormai è bollito e con Panzani va BOCCIATO.
Sembra vigil Bulgarello, ma sbaglia bionda al Tenerello
Sicchè prenditi un SEI MENO e vai al delitto del castello.
Armaroli ormai al ritiro, vuole giovine mostrarsi
Fino a ora è un bel DUE, ma fa in tempo a peggiorarsi.
Il Bergianti, chi l’ha visto? Voto 0, siamo soli
Per fortuna ch’è arrivato il bel Fausto Bertagnoli.  
E quand’arriva l’Emi Play ancor sento “*orcidei!”
Ma la sua sapienza intatta, non si scambia nè baratta
Cosicchè il suo voto sale ad almeno un DUE PER SEI
E ora andiamo verso il fondo, a parlare anche di Batta. 
Ecco Vecchi e Battistini, che bellini, che carini,
il palmare però mente, Trebbi trenta, zer’Ugolini
quindi il voto scende molto, un bel TRE mi sa che basta,
se poi vogliono trattare c’è l’Atletico, c’è Asta.

Sono giunto dunque al fine, di quest’osceno pagellame
Caro il mio Sandro Rapotti,
forse ch’io dimenticotti?
Se il gps ti funziona, so io dove mandarti
In un posto dove arrivano soltanto e solo scarti
Con te vorrei portassi i tuoi ritardi e i volantini,
e se i trasporti son complessi
aggiungi anche un Andrea Plessi
Ora vai, veloce, svelto, in quel posto tetro e buio
È ormai tempo di sipario, Sandro vai a fare nel culo!

ATTO II

Scena I
(La fronte della Gianda occupa tutto il proscenio. Il camerier Padella, che ancora non ha ben compreso le meccaniche del teatro, urla “Sicario!”. Qualcuno spara in fronte alla Gianda. La fronte si apre in due e finalmente si vede la scena. Camerier Padella, nonostante un evidente misunderstanding, ha ottenuto il suo scopo e per la gioia si strappa un’altra maglietta: “Va bene questa come sipario?”. Sipario)

Mr.Scarpone Rovatti: Davvero Rocco Casalino adesso fa il portavoce del Movimento 5 Stelle?
Marchese del Grillo: Pippone, ascoltami! La mafia aveva una sua morale, la Villa d’Oro nel 2007 aveva una sua morale, io non ce l’ho mai avuta e posso permettermi Rocco Casalino come portavoce, che cazzo vuoi sei uno zombie vaffanculo.
Lord Zombie: Guardi marchese, questa sua mancanza di rispetto nei confronti di un padre di famiglia che balla reggaeton tutte sere la trovo inaccettabile.
Marchese del Grillo: Ma che cazzo vuoi? Ma dammi duemila euro che ti concedo l’intervista! Mi vuoi chiedere cosa penso di Mr.Scarpone? Eh? Dai, chiedimelo forza!
Lord Zombie: Guardi marchese, a me di Mr.Scarpone frega meno di zero, alleno una quindicesima divisione neonati. Solo mi lasci tranquillamente in mano le mie nacchere che oggi è la serata flamenco.
(momento citazioni del Prof, sempre presente)
Un Carretti: Nacchere? Le suono io?
Mar-chese Mar-cello del Gallo: Suonale tu Enri. Potrebbe suonarle anche Nicolini... ma andrà a prendere le pizze! Comunque Mr.Scarpone se vuoi da noi c’è posto per fare il dodicesimo allenatore e il venticinquesimo centrale, qualora proprio tu voglia insistere.
Mr.Scarpone Rovatti: Senti veh, Galli. Quei tempi sono passati. E adesso sono il tuo primo allenatore. Anzi, fai una cosa. Vatti mo’ a sedere in tribuna, la vedi là? Marciare, su.
(la scenografia inquadra una tribuna sulla quale sta seduto da solo Armaroli)
Mr.Scarpone Rovatti: Ecco, là. Però qualcuno può rispondere ai miei quesiti? Se non è più Rocco Casalino, chi è il mio presidente?
Cavalier Cavva: Abbiamo tolto una O?
Mr.Scarpone Rovatti: Caselli, grazie al cazzo. Lo so anche io che abbiamo vinto la nostra prima partita in B2 e non siamo più a 0. Tra l’altro sembra per merito dei tuoi ace. Pensa come erano messi quelli di Grosseto?
Cavalier Cavva: Mr.Scarpone, Lei non ha capito. Abbiamo tolto una O a Casalino.
Mr.Scarpone Rovatti: Ah, quindi ora il presidente è Casalin?
Zappator Cortese: Ma a noi ci allena uno tardo così?
Montanar Scortese: Già. E per giunta non mi fa giocare, lo stronzo.
Levator Montanaro: A me invece sì. E vorrei anche vedere, c’ho i razzi al culo da anni.
Onorevole Razzi: Simone Leva, ascolta un amico. Fatti li cazzi tua.
Spigolator Bolognese: Caselli primo centrale.
Casellator d’attese: Sipario (sul volley mondiale).

Scena II
San Pietro: Vedo che nonostante la mia assenza qui si continua a stazionare nei piani nobili della serie B.
Pincascacchetti ensemble: Non c’è che dire pontefice sommo. Abbiamo partorito con dolore, ma abbiamo partorito giovani forti.
Telespalla Ghelfi: Eran trecento, erano giovani e forti, e sono morti!
Zucca parlante: Bomber non portiamo sfiga eh. Per ora siete ancora tutti vivi e vegeti.
Don Antonio del Cashtro: Miiii, voi qui a Mirandola siete strani forte eh? Due mesi di allenamenti e non ho sentito neppure una bestemmia. Ma state bene? Siete sicuri?
Telespalla Ghelfi: Forse non hai mai sentito me e mio fratello mentre litighiamo.
Marsellus Wallace Vecchi: Rivolterò il mondo per trovarlo, e anche se andasse in Indocina uno dei nostri starà nascosto in una ciotola di riso pronto a sparargli nel culo!
Telespalla Ghelfi: E questo chi cazzo è e cosa cazzo vuole?
Marsellus Wallace Vecchi: Dì "cosa" un'altra volta, dì "cosa" un'altra volta, ti sfido due volte, ti sfido figlio di puttana, dì "cosa" un'altra maledettissima volta!
Quentin Tarantino: Ehi ragazzi, questi dialoghi sono miei ok? Li volete? Nessun problema, dieci milioni di euro e vi vendo i diritti.
Don Gianni (a sorpresa): Ok Quentin, li compro io. Serviranno a Julien Lodi e Richard Raimonds per attaccar briga quando saremo sotto nel punteggio. Cioè mai, ma non bisogna porre limiti alla Provvidenza.
Don Abbondio: Ah, la Provvidenza… Quanto potrei parlare io della Provvidenza!
Il Guanto: In questa farsa però si soprassiede alla questione principale. Che Sassuolo ha preso un alzatore ad allenare, tale Bellini mi pare, mai sentito… ma non ha ripreso me! Retrocederete, infami! 
Marsellus Wallace Vecchi: Eh, se! Chi el?!
Il Guanto: Cos’hai detto?
Samuel L. Jackson: Ezechiele. Per la precisione Ezechiele 25.17
Il Guanto: Sì ma con me che cazzo c’entra?
Sir Malavolta: Chi, me?!
Samuel L. Jackson: Te lo spiego subito. Il cammino di Borghi e di Prato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetti sia Panciroli che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli (San Martino) attraverso la valle delle tenebre, perché egli è in verità il pastore di Sam Vaccari e il ricercatore dei figli smarriti in giro per il mondo di Albo Bellei, cui, ricordiamolo, nessuna ha mai detto di no. La mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo pepe. E tu saprai che il mio nome è quello di Armaroli, quando farò calare la mia vendetta sopra di te”.
Il Guanto: C’ho capito il giusto, ma mi stai dicendo che Armaroli è Dio?
Samuel L. Jackson: Armaroli è la Verità Assoluta, Dio è Verità. Quindi Armaroli è Dio

Coro del Corni: Armaroli è Dio, l’abbiamo sentito anche noi!
Coro della Villa d’oro (ridendo grassamente): Quaaaaaaaaaaaaaa

Scena III
(In “Vinoteca” alcuni pallavolisti conversano amabilmente)
Peppa Pig: Oh Frà, Malservisi non capisce proprio un cazzo!
Bad Service: Teo, guarda che sono qua.
Giullare della Ronfa: Qualcuno mi cerca?
Armaroli: Quaaaaaaaaaa
Peppa Pig: Ah, scusa Matte. Dicevo, ma lo sai che Fra mi ha proprio rotto il cazzo?
C’è un grande Prato Verde (gli hanno prestato il maglione Petocchi e i dialoghi Gianni Morandi): A Manà, ma che cazzo vuoi, ma manco te sei accorto che sto qqqua?!
Giullare della Ronfa: Scusate, ma perché continuate a tirarmi in ballo?
Armaroli: Quaaaaaaaaa
Peppa Pig: Ah, scusa Fra. Però, quanto cazzo è lofi Albo?!
Steve Vai dei poveri: Teo, ok, io sono lofi. Ma guarda qua la foto di mia madre quando aveva diciott’anni!
Giullare della Ronfa: Ma perché cazzo continuate a tirarmi in ballo?!?

Coro delle anatre: Quaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Peppa Pig: Dai Albo, non rompere le palle, pensa a quel coglione di Zacchia che non sa neanche giocare a pallavolo e me lo ritrovo in squadra!
Zac the quack: Teo sei un ciccione di merda peggio di Nicolini!
Edward Mani di Forbice: Ma Zac, io volevo solo giocare a sasso, carta e forbici con te…
Peppa Pig: Io un ciccione di merda? Io un ciccione di merda? Sai cosa Zac, dovete andare affanculo te e il tuo amico Egidi ok?
Andrew Egiaid: Dicevi Manà?
C’è un grande Prato Verde: Abbelllloooo, il mancino più forte so’ io!
Andrew Egiaid: Ah sì? Prendi mo’ questo mancino in faccia.
(Egiaid colpisce con una pizza in faccia Prato Verde)
Peppa Pig: Lascia stare il mio amico, lurido codino del cazzo!
(Peppa Pig inizia a lanciare ghiande contro Egiaid)
Bad Service: Teo che cazzo fai? Sono i miei due bomber!
(Bad Service attira Peppa Pig con l’inganno, sventolandogli davanti una fetta di mortadella. Poi lo macella vivo. Nel frattempo Steve Vai dei poveri, al secolo Albo Bellei, prende la sua Stratocaster e se la fracassa sul cranio, dato che ha appena ricevuto il primo no della carriera da un 2,5. Zac the quack finalmente smette di giocare e si dà al tennis con Dave Gold One, solo che anche lì non sa tirare i rigori, e con uno smash fuori misura centra il cuore di Dave Gold One spappolandoglielo. A Vignola rimane così vivo il solo Beep Beep Scanzano che se ne va verso Bologna, sconsolato, con Gianni Morandi, ordinando un piatto di merda in un’osteria sulla strada. Il problema è che a Beep Beep scappa detta una frase a caso sul calcio del tipo “Ma quanto faceva cagare Crespo?”. Gianni Morandi sembra alterarsi molto ma cala di nuovo la fronte della Gianda come sipario e lo spettatore rimane nell’incertezza di non sapere che fine farà Beep Beep).

FINE ATTO II

[Intermezzo – Il limbo degli ex giocatori parte prima]

Sandro Papotti: Sono il più anziano della categoria ex giocatori. La mia carriera è finita nel lontano aprile 2006, in un convento bolognese. Sono qui per vantarmene. Ho chiuso all’apice.
Oktober Fest: O all’appendice?
Suca Tuca Zuccarini: Sandro, lascia stare. C’è chi come me è ancora in grado di sbattere in faccia una schiacciata terra aria a Ugolini.
The Answer Raguzzoni: Il White Mamba ormai è roba passata anche nel basket.
Conte Ugolini: Perché mi tirate in ballo nel limbo degli ex giocatori?

Coro degli avversari di colore affrontati da Ugolini nelle ultime sette stagioni: Mah, vedi un po’ te.
Coro degli alibi di Ugolini: Mah, vedi un po’ te.
Coro degli arbitri di Ugolini: Mah, vedi un po’ te.
Coro del Dream Team: Dai lo sanno anche i muri che hai già firmato per noi, la squadra sanatorio per gli ex giocatori!

Prof. Astolfi: Ugolini, io ti rimanderei anche giù tra i giocatori ancora in attività… ma fai cagare!
Conte Ugolini: Ha ragione prof, proprio come questo Sassicaia riserva del 1992 che produce olezzo di post-comunismo fresco e ha sentori di hot dog e frutta secca. 
Herr Naso: Figlio, passa con me al lato oscuro. E metti una pietra sopra alle tue prestazioni. Quando Trebbi siederà tra il pubblico, le tue percentuali d’attacco non potranno superare il 12%.
Conte Ugolini: Ma padre, ma cosa dici? Ma mi hai visto recentemente quando non ho, due punti: ilginocchiofinitoilgomitoaputtaneicapellistropicciatilagolainfiammesonosbriciolato?
Herr Naso: No.

Coro della pallavolo modenese: Ultimamente? Ma se l’ultima partita sano l’hai giocata nel 2006?
Coro del 2006: Giovanni Paolo!

Armaroli: Al tempo, secoli fa, vincevamo i campionati permettendoci il lusso di mettere in campo Papotti al posto di Malavolta.
Can’t see Emily Play: Chi, mèe?!
(entra uno strano individuo in bicicletta col giaccone invernale)
Gilles Barbière: Hi, I’m the bike bomber! Sto cercando i miei mignoli, qualcuno li ha visti?
Spiderman James Helmer: Ciai Gili, cassi fanculi sempre pensari fighi biondi. Adesi meti in posti uni e fai poco di sabstitutendservisis.
Gilles Barbière: Ok, ma la bici la lascio qui?
Spiderman James Helmer: Quello lascia bene poco.
Spiderman Bergianti: Scusa Jim, ma perchè ti sei vestito da me?
Spiderman James Helmer: Robini non romperi cassi. Vuoi che ti sfidi in incontri di boxi?
Spiderman Bergianti: Unboxing? Dove? Quando? Perchè? È miooooooooooooooo
(Bergianti scappa via fortissimo e non si rivede mai più).
Taleggio Petocchi: Quest’anno ho fatto una campagna acquisti devastante, come negli anni d’oro. Vi ricordate i tempi in cui prendevo le Sibani, la Magagni, la Toso e la Pini. Baun, adesso ho preso Rontani.
Giullare della Ronfa: Sono qua.
Armaroli: Quaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Giullare della Ronfa: Ammazziamo la Villa d’oro, li devastiamo, li uccidiamo, io non parlo mica a caso, non vedono palla, Armaroli deve morire.
Ben Jo Gurion: Ma quindi il primo torneo com’è andato? Sono sbriciolato, ****oiaaaaaaaaaaa. Toh un audio di Biccio.
Giullare della Ronfa: Abbiamo perso.
Armaroli: Quaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Giullare della Ronfa: Dai Manuel, bravo che fai il furbo. Te quando giochi? In che categoria? Eh?
Mister Serafini: Armarò, che cazzo sei venuto affà?
Armaroli: Quello che vuoi mister. Dove mi metto?
Mister Serafini: Sotto la doccia po’ annà? Dai Armarò, nun ce rompe’r cazzo che devo fà lavoràpplessi.
Nelson Trebbi: Aaaah - Aaaah.
Giullare della Ronfa: La genetica Manuel, la genetica. Io sono un vincente, tu un perdente. È scritto nei geni.
Ferro: Stavate parlando di me?
Maestro Yoda: Ferro, per te c’è ancora una speranza. Se finalmente in Villa d’Oro ascolteranno Trebbi, tornerai a giocare al suo fianco. Per tre giorni, ma tornerai.
Ferro: Chi? Guarda che io passavo sopra a Bernardi, dovevo andare a ricevere i palloni di Cantagalli, insegnavo pallavolo a Velasco! Secondo te mi abbasso a giocare con Trebbi?
San Pietro: Ma quindi mi state dicendo che qui nel limbo sono nella stessa categoria di Ferro? Scherziamo vero?
Lorenzo Bernardi: Guarda Becchi, non c’è più religione.

Coro del 2006: Giovanni Paolo!

(in lontananza si ode un grido... gancio! gancio! gancio!)

Edward Mani di Forbice: Nooooo! Noooo! È tornato Tacco?! Nooooooooooooo!
El tacco de dios: Son qua!
Giullare della Ronfa: Sta storia comincia a stancarmi.
El tacco de dios: Son venuto a pescar tonni.
Don Fantonno: Mi spiace, ma da quest’anno tutti mi chiamano Don Gianni.
El tacco de dios: Il Global Warming sta rovinando anche la pesca.
Il Vecchi e il mare: Guarda Tacco, basta che non mi vieni a rompere i coglioni a Misano o all’Oasi Beach! Che ne ho già abbastanza di Nicolini.
Edward Mani di Forbice: Oasi beach finito! Ho bucato tutti i palloni.
Il Vecchi e il mare: Ma perchè non ho chiamato The Glove?...
[continua...]


PROLOGO

Voce narrante: O mio diletto pubblico, state per assistere a una messinscena buffa titolata “Campionato 2014/2015”. Come ben saprete, o miei cari idioti, nel teatro greco la suddivisione temporale della narrazione prevedeva protasi, epitasi, catatasi e catastrofe. Quivi però le parti si sono invertite: il nostro racconto prende inizio dopo una catastrofe dal nome “Retrocessione”, dramma in ventisei atti che potrebbe essere mandato in replica nei mesi o negli anni venturi, qualora la Villa d’oro, in una di queste buie stagioni, avesse la malaugurata sorte di tornare in serie B.
Lasciovi ora al racconto per voci plurime di questa comica farsa.

ATTO I

Scena I
Don Gianni (da non confondersi con Dongiovanni, protagonista di altro dramma, con più donne): Oibò, messer Pignatta, vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole?
Messer Pignatta: Cazzo hai detto?
Don Gianni: Dimandavomi, messer Pignatta, se Ella volesse partecipar alla tenzone altresì in questa annata?
Messer Pignatta (tra sè e sè): Boh, sto qua parlava terra terra fino all’altro ieri e adesso non capisco niente di quel che dice... Era meglio Uber al bar della Villa.
Don Gianni: Allora, messer Pignatta, potrebbe allietare il mio genetliaco con una risposta confacente ciò che pocanzi ebbi l’ardire di sottoporvi?
Messer Pignatta (stufo): Giusto. Beh, no!
Don Gianni (sogghignando): Peccato, ma accetto Vostra umil decisione, con sommo rispetto e ossequio riconoscente.
Messer Pignatta: Come vuoi, basta che ti levi dalle palle che adesso devo andare all’Oktober Fest a farmi un sacco di bavaresi con le pere. Grazie.

Scena II
(Don Gianni ride di gusto al tavolo con altri due commensali)
Don Gianni: Ah ah ah, l’ho fatto fuori quel vecchiaccio! Dovevi vedere... Ho avuto il terrore che non capendo mi dicesse “sì”... Ma alla fine è andata bene e comunque gliel’avrei rigirata a mio favore, un po’ come gli arbitri contro la Villa.
Cavalier Bicego: Benissimo, bravo presidente. Ce li abbiamo i soldi per andare a prendere quell’opposto che ha fatto ottomilacinquecento punti l’anno scorso a Reggio?
Don Gianni: Euro, sei ancora dei nostri?
Euro: Se sono dei vostri? Alla grande Don! Scariolate di miei fratelli sono ancora a disposizione nei forzieri, prendete chi volete, quando volete, al prezzo che volete! Potete anche comprare un palazzetto nuovo!
Don Gianni: Alt! Non t’allargare. Il palazzetto nuovo solo quando avrò la squadra da Champion’s League. Quindi tra un paio d’anni. Per ora va bene la “boccio”.

Alice Serafini (entrando dalla porta dell’osteria) : Bocce? Qualcuno mi cerca?
Conte Ugolini (entrando dal retro dell’osteria e rivangando antiche passioni): Guarda, a me delle bocce proprio frega niente, non sono aggeggio che mi interessi.
Alice Serafini (versando una lacrima): Ok, me ne vado tra la nebbia.
Mister Serafini: Qualcuno ha ordinato un nebbiolo?
Conte Ugolini: Mister, hai preso quello della cantina sticazziestigrancazzi, invecchiato in botti di range rovere, vendemmia 1492, l’anno della scoperta dell’America, il migliore per i nostri vitigni non ancora contaminati dalle malattie indiane, imbottigliato in damigiane di diamanti e versato in un vello d’oro per farlo meglio ossigenare?
Mister Serafini: A Ugolì, ma vaffanculo te e ‘r cazzo de vendemmia 1492, schiacci piùppiano de Plessi e me stai a rompe li cojoni cor vino che manco c’hai la forza de portart’er bicchiere alla bbocca d’ar gran che ttiri piano?!
Conte Ugolini: Scusa mister, torno in posto sei.
Don Gianni: Ma questi chi sono?!
Cavalier Bicego: Niente Don, gentaglia da bassifondi. Questi la Champion’s League la guardano in televisione. Se e quando avranno i soldi per comprarsela.
Bumbum Bonetti: Bazsta coach.

Scena III
(Sigla di “Uomini e donne”)
Bumbum Bonetti: Sono venuto qui per corteggiare Arianna Modena.
Messer Pignatta: Ciccio, ho finito le bavaresi con le pere. Quindi adesso te ne stai al tuo posto.
Bumbum Bonetti: Oh scusa bomber vecchio gobbo.
Francesco di “Uomini e Donne”: Ma chiamarvi struzzi tra di voi, troppo originale?
Conte Ugolini: Ma dai Cisko, fa cagare! Come fai a chiamarti struzzo? Cioè, vuoi che ti prenda per il culo tutta la provincia?
(passa in scena una balla di fieno)
Messer Pignatta: Gobbo a me? Cioè mi prendi per il culo per i miei problemi alla schiena? Vedrai quanti punti ti faccio quest’anno! Mi dovrai chiedere scusa in ginocchio!
Don Gianni (rivolgendosi di nuovo a Pignatta): Messere, lei forse non ha bene inteso la mia favella precedente. Prendendo ispirazione dalla sua invero poco loquace ma cristallina risponditura, ho provveduto ad acquisire altro cavalier dal braccio aitante.
Messer Pignatta: Oh pres, hai rotto con sto linguaggio ostrogoto! Cosa vuoi da me?
Don Gianni: Solamente sincerarmi che vossia abbia inteso la mia favella precedente. Ella ha inteso?
Messer Pignatta (stufo): Sì! Ora però via dalle palle.
Bumbum Bonetti: Ahah, ti hanno fatto fuori, imbecille!
Messer Pignatta: Come osi?
Camerier Padella: Pigna calma. Non è come pensi. In realtà abbiamo un paracadute (si strappa la maglia). Ecco tieni.
Messer Pignatta: Cos’è, mi pigli per il culo anche tu?
Camerier Padella (tra sè e sè): Devo farmi venire in mente qualcosa...
(Una lampadina si accende in scena)
Camerier Padella: Ho trovato! Eureka!

Coro greco: Eh no, adesso basta. I-T-A-L-I-A-N-O!

Costantino Vitagliano: Mi stavate cercando? Anche io vorrei corteggiare Arianna Modena.
Maria de Filippi: Oddio.
(Messer Pignatta non ci vede più dalla rabbia, indossa un’armatura celtica, taglia la testa a Costantino, sgozza Maria de Filippi, trucida Bumbum Bonetti. Poi si rivolge a Camerier Padella)
Messer Pignatta: Dì mo’ Pad. Cos’hai trovato?
Camerier Padella: Pigna, ti piace ancora il gentil sesso?
Messer Pignatta: Mah, veramente tendo a essere abbastanza rude e violento... però se proprio...
Camerier Padella: Intendevo le donne Pigna! Ti piacciono ancora le donne?
Messer Pignatta: Puoi dirlo forte!
Il filo di Arianna: Ma amore...
Messer Pignatta: Tesoro, parlava di dolci, di bavaresi con le pere...
Il filo di Arianna: Ah, allora ok.
Messer Pignatta: Vai avanti Pad.
Camerier Padella: Avrei avuto un’idea: andàm a sandam.
Messer Pignatta: Devo far fuori anche te?
Rosi Laura Duchessa di Sandam: Pigna, vieni con noi! Allenaci! Suvvia, siam tutte belle, alcune con le pere, altre no, ma non ti turbare!
Messer Pignatta: Pad, che bella idea! Io vorrei anche, ma come faccio a dirlo a Don Gianni, che non ci sono più per l’anno prossimo.
Camerier Padella (facendo l’occhiolino a Don Gianni): Non ti preoccupare, ci penso io al pres. Andiamo a Sandam, ades, partàm.

FINE ATTO I

[Intermezzo - Monologo del Molly]

“Essere in testa alla classifica
o non essere in testa alla classifica.
Questo è il dilemma.
Se sia più nobile soffrire i colpi di Bartoli
o di Ugolini, contrastandoli per porre loro fine.
La mazza di Ugolini o la clava di Bartoli
questo è il problema.
Meglio forse morire?
In un sonno porre fine a tutti i dolori.
Chè finchè c’era la Villa, tutti parlavano di loro.
Avevo preso Bigarelli, si poteva parlare di lui.
Ma il Biga ha voluto che si parlasse ancora della Villa.
Anche quando erano in serie C.
Bah.
Ora c’è Modena Est, e mi rovina il primato,
un domani arriverà Castelfranco e mi priverà
di qualsivoglia gioia.
A me tocca portare i fardelli della comprimarietà.
Mai un titolo, mai un premio.
Mai una gioia.
Vado in A2.
Me la vendono.
Me tapino.
Ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare.
Ugolini schiacciare forte di fianco al muro.
Trebbi siglare 30 punti a partita.
Ho visto Carpi dominare la storia dei derby più sentiti
degli ultimi vent’anni.
Ho visto Diego Gandolfi schiacciare palloni a terra in serie B
(risate)
Ho visto Andrea Grilli spallonettare come se non ci fosse un domani
(risate)
Ho visto Sandro Papotti vincere un campionato di B1
(risate, svenimenti e suicidi collettivi)
E tutti questi attimi andranno perduti
Come lacrime, nella pioggia.
È tempo di morire.
E se anche nel momento della morte
Non si parla di Carpi
Beh
allora andate tutti affanculo”

di Alessandro Trebbi