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27/02/2002

No non mi sono ammazzato anche se potrebbe essere una soluzione. Non per i problemi del volley, s'intende, ma sicuramente potrebbe essere una mano santa per il Circolo Scrittori Falliti… una bocca in meno da sfamare. Vi fa ridere? È una cosa seria i Circoli dei Falliti sono tanti, scrittori, attori, dottori, tutto ciò che in genere finisce in -ori. Sì ci sono anche i giocatori, gli allenatori e i direttori (sportivi e no). Freccia tirata a caso? Se mi conoscete potete immaginarlo.
Non posso togliermi dalla testa la Fiori. Quella squadra di vecchietti che si dilettava a bastonare tutti in 1° divisione e a fine anno si dilettavano anche a rifiutare la serie D… più divertente bastonare che essere bastonati. Ma non è questo che conta. Arrivavano 20 minuti prima dell'inizio della partita, in 6 sempre e comunque, senza un allenatore (già, lo erano tutti…) e vincevano 3-0 in 40 minuti. Avevano le idee poco chiare come il sottoscritto del resto, e come il sottoscritto non avevano padrone. Non esisteva una società, non un allenatore, non una rosa, sole 6 persone alle partite. Chissà perché, alla notizia delle dimissioni di Nannini, ho ripensato con ammirazione a quell'ammasso informe che si definiva squadra. Poi ho capito. Ci sono tanti parallelismi, troppi, ma uno in particolare: le idee, poche e confuse, anzi troppe e confuse. Una squadra composta da sette elementi di categoria sembrava un'anomalia per la Fiori, figuriamoci per una serie B1. Non un degno sostituto per Pignatti, e quando il dolore ha superato anche il limite degli antidolorifici, non c'era nessuno lì in panchina. Quando la passione è grande non fai i conti con il dolore, continui. Un errore? Può darsi, si chiama orgoglio. E per frenarlo servono persone, amici, compagni, direttori, allenatori, chiunque abbia un briciolo di responsabilità. Invece? Si spendono i soldi prima e si risparmia dopo, tanto la soluzione ipocrita da propinare a tutti c'è sempre. La squadra non va? Chi molla per primo è l'allenatore. Non va ancora? Ecco che molla il secondo. E allora? Forse il problema non è questo? Probabile, Guidetti o Nannini scegliete voi, cambiando i fattori il risultato non cambia. Non sono forse dimissioni accettate con troppa foga? Visto da fuori, e sottolineo visto da fuori, questo è un segnale utile per chi gira attorno al mondo del volley. Ed è già il secondo. Altro che scossa alla squadra… Questi ragazzi non hanno bisogno di scosse, scossette, traumi o botte in testa. Vanno lasciati in pace all'interno del mondo che hanno scelto: la pallavolo. Perché, mi spiace, quello che stanno vivendo non è quello che hanno sempre desiderato. I soldi? Certo guadagnano e devono fare ciò che dice la società. Fino a che quest'ultima non rompe una regola fondamentale: la serietà. In tutto.
Ma queste sono solo le mie divagazioni sul problema. I fatti dove sono? Eccoli… l'Iride ha già trovato la soluzione? Anche questa volta le prime voci la danno come trovata internamente alla squadra. Bevilacqua mister ad interim, il primo esempio di D.S., giocatore, allenatore, ci manca che sia iscritto alle liste di Forza Italia poi entra di diritto nel limbo delle vittime: lui come altri vittima delle penne rosse. Comunque, soluzione non condivisibile, ma forzatamente accettabile. C'è prima da chiedersi se goda si sufficiente credibilità, legittimità e carisma sui giocatori! Rimane qualche dubbio su chi debba chiamare i tempi, chi a referto figuri come allenatore; non è facile a marzo trovare un allenatore con patentino di 2° grado disponibile a sedersi in panchina per fare le parole crociate fino al momento di alzarsi e unire le mani per chiamare un tempo. Poi mettendo anche di trovarlo toglietegli le parole crociate. Vi giuro sono una fonte di ispirazione. In un momento di pazzia potrebbe incastrare Bevilacqua in un rebus, o nelle parole crociate senza schema, prendere in mano la squadra, usare le soluzioni a pagina 46 e vincere il campionato. E questo l'Iride non lo vuole vero?
Saluti… Luther Blisset

email: lutherblisset3@hotmail.com


(Traduzione a cura di Antonella Castellazzi)