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BURN IN THE USA...


Sandro Papotti

email: sandropapotti@hotmail.com


Io sposterei la questione. Occorre, forse, decidere da ke parte stare?? Mi sembra ovvio, pur contestando la maggior parte della cultura americana. La questione, per me, sta nell'opportunità e nell'efficacia di un mezzo come la guerra nell'attuale situazione mondiale. Violenza chiama violenza, in una escalation di odio che ci riporta alla guerra fredda. A questo aggiungiamo l'oppiacea religione che offusca le menti e permette gesti inumani. Sarebbe meglio andare alla radice delle cause di questa situazione: stato d'Israele e fallimento del capitalismo su tutte. Grazie - Petocchi 'Condor' Marcello - 03/04

daniele bergamini concordo pienamente e sottoscrivo - Luigi Guidetti - 02/04

io sono contro la guerra (come penso tutti gli uomini normali) e con l'America, perchè in fondo sono gli U.S.A. l'unica nazione che può portare e mantenere libertà e democrazia nel mondo, anche a costo di vite umane perchè tutte le cose importanti si ottengono con fatica e sofferenza. E comunque preferisco mettermi nelle mani degli americani che in quelle della corea o della russia o della cina o dello stesso Saddam. Adesso, da una parte ci sono le due più importanti democrazie del mondo e dall'altra gli uomini di Saddam (noto benefattore), secondo voi da che parte bisogna stare, cerchiamo di assimilare le notizie dalla televisione depurandone i commenti che sono praticamenti unilaterali, è meglio che la guerra duri, che muoiano altre persone e che gli americani tornino sconfitti (come dice Cofferati e amici) o è meglio la nostra vittoria veloce con la scomparsa di un assassino che manda kamikaze nel mondo? Grazie dello spazio concesso - Daniele Bergamini - 02/04