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              Il buon vecchio Al Pacino ci 
              ha un po’ rotti i maroni con questa faccenda degli inches. 
              No, perché noi qui, alla Villa, mica siamo messi 
              male a centimetri, a parte tutto. Nessun micro-pene, o 
              comunque ben nascosti, e punte stratosferiche, vedi Ugolini e Papotti. 
              Eppure, eppure, nonostante i centimetri in via del Lancillotto abbondino, 
              beh, qua si retrocede. Ora, caro Al. Io vorrei che tu venissi nel 
              nostro spogliatoio e, lasciando il prete a casa, per favore e soprattutto 
              per Dio, mi spiegassi alcune cose. Anche perché Correggio, 
              vendendo Piccinini, ci ha sicuramente perso, in centimetri, e mica 
              poco, eppure si salva in carrozza. Io ti aspetto Al, perché 
              questa proprio non l’ho capita. 
               
              Per evitare sommarie critiche dai nostri detrattori anti-infortunistici 
              dirò che la sfiga, con la retrocessione della B1 
              targata National Transports, c’entra poco o nulla. 
              Le 4 sconfitte consecutive per 3-0 che hanno irrevocabilmente compromesso 
              il girone d’andata e l’intero campionato sono arrivate 
              con la rosa al completo, tutti disponibili e in forma, sessualmente 
              attivi e felicemente realizzati. E una volta venuti a mancare, nell’ordine, 
              Sangiorgio, Malavolta, Ugolini e Trebbi, la Villa è riuscita 
              anche in vittorie e belle prestazioni. Quindi niente scuse. Ha 
              ragione il Pancia, un Vate del volley nostrano, ormai, il Profeta 
              per generazioni su generazioni di allenatori: non siamo una squadra 
              di categoria, non ci sono nella nostra rosa elementi che possano 
              affrontare un campionato di B1.  
               
              È questa la realtà: giocatori di livello, da serie 
              A come noi, faticano a scendere in campionati minori, e a volte 
              il rendimento cala. Dovendosi immergere in una realtà 
              di endicappeti, a volte capita di prendere troppo alla lettera le 
              cose, e diventare così più endicappeti degli endicappeti. 
              Torneremo a giocare nelle categorie che ci competono, che volete 
              che vi dica, torneremo in A. I soldi che abbiamo visto in questi 
              anni non li vedremo mai più, ma almeno calcheremo palcoscenici 
              a noi più consoni e classifiche più onorevoli e sicuramente 
              più alla portata.  
               
              Con l’arroganza che ci è genetica, con la serenità 
              di chi non deve rendere conto a nessuno, con l’inserenità 
              di Ugolini, con le bestemmie di Malavolta, con le frasi a martello 
              del Bergia, insomma, con la passione e la spensieratezza consone 
              al nostro modus vivendi la pallavolo. E chissenefrega se 
              il prossimo anno torneremo a prendere e rendere insulti 
              giustificati a Carpi, torneremo impepati da Livorno, fiorentinati 
              da Firenze, con un pallone da calcio in più da Cesena. 
              L’importante è che noi, al contrario di altri, ci abbiamo 
              provato con le nostre forze. E ci siamo riusciti, sì sì. 
              Noi, signore e signori, National Transports Pol. Villa d’oro, 
              serie B1 maschile girone B, abbiamo vinto. E alla grande.  
               
              E quindi, e qui la finisco, credo che un grazie particolare vada 
              alla società che mai ci ha messo pressione 
              (anche perché, per dire, non ne aveva i motivi e 
              noi non eravamo molto ricattabili, sempre per dire), che 
              non ci ha fatto mancare nulla, né le risate né l’appoggio. 
              Paolo, Franca.  
              Un grazie a chi c’è sempre. Loretta, Uber, scusate 
              se vi metto qui, ma anche gli 059 sono stati splendidi e sempre 
              presenti e casinari.  
              Un grazie ad uno staff tecnico che ha sempre lavorato con 
              professionalità, passione ed emozione nonostante i mezzi 
              e le risorse, e soprattutto i giocatori, fossero quelli che erano. 
              Batta, Mauri.  
               
              Un grazie anche e soprattutto a noi stessi, perché, 
              lasciatemelo dire, siamo forti davvero, in tutti i sensi.  
               
              E un grazie al primo re del Mercato, al gladiatore delle Marconi, 
              al Divoratore di Mascarponi, al Napoleone della Nazionale per Carpi. 
              Non era facile portare e sopportare un gruppo come il nostro fin 
              dove è riuscito quest’ammasso di trigliceridi. Ma lui 
              ce l’ha fatta. Anche e soprattutto perché con la pallavolo, 
              quella seria e seriosa e troppo rivolta a se stessa, lui c’entra 
              poco. E forse questo, almeno per noi, almeno qui in Villa, è 
              un pregio. Pancia.  
               
              Ah, non ve l’ho detto. Il campionato 
              non è ancora finito. Se qualcuno vuole venire a vedere come 
              ci si salva recuperando 7 punti in 6 giornate, noi siamo a disposizione
             
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