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              “Il mondo è come una scatola 
              di cioccolatini – scriveva Robert Zemeckis una dozzina di 
              anni fa – Non sai mai quello che ti capita”. 
               
              Non sai mai quello che ti capita. 
               
              E allora succede che Molinari riapra in centro a Modena, 
              ma non più come bar d’èlite per giovani modaioli 
              in cerca di rinfresco e drinkaggio a prezzo popolare, ma come Premiata 
              Forneria Molinari, PFM, fucina di crocette e filoni da 
              sballo. E succede che un TV qualsiasi entri e chieda alla commessa 
              “Scusa, ma tu fai la fornaia?”. E succede che la commessa, 
              curiosamente Molinari anch’ella, risponda di no ‘zzo 
              dici, io sono solo la commessa del bancone centrale, e che il TV 
              di prima, sempre più color, ribadisca in rete un “No 
              perché sei buona come il pane”. Affari d’oro, 
              per il nuovo Forno Molinari. 
               
              Succede anche che il Dio del Sesso non sfrutti tutte le 
              frecce al suo arco, anzi, dall’arco stesso sia tradito 
              e umiliato per mano di una novella Marion di Locksley, che poco 
              s’intende dello stradario modenese ma che davvero sembra la 
              miscela giusta tra il Guglielm’Hotel di Lugano e il Robin 
              Hood di Sherwood, nella famosa foresta. Un metroeottanta di mira 
              e disorientamento. Disorientamento che la porta a chiedere informazioni 
              stradali al Dio, inconsapevole che il navigatore satellitare della 
              GODmobile porta in stazione a Bologna, a San Donnino, al quartiere 
              Lame, ma certamente non al CUS. 
               
              Succede anche che la Villa Campione d’Europa, del 
              Mediterraneo, d’Italia e del Mondo (grazie ad Alessandro Del 
              Piero) si ritrovi in un campionato curioso: la serie B1. 
              Un campionato che nulla ha a che vedere coi rossoneri, un campionato 
              che nulla ha a che vedere con l’ortofrutta, un campionato 
              che nulla ha a che vedere con le mutande, un campionato che nulla 
              ha a che vedere col comunismo, ma allora che cazzo ci sta a fare 
              la Villa in B1?!? Boh? 
               
              Succede che la stessa domanda si possa fare per la C della 
              Villa d’Oro, una squadra che vincerebbe la B2 a mani 
              basse: con un mister così (comunista e di chiesa), con 
              una mamma così, con una bomber così, con una negra 
              così, con un parterre di modelle così, beh, 
              come si fa a perdere anche un solo set in serie C? Manca un buon 
              agente e non dovrebbe essere difficile neanche farsi assegnare la 
              gran parte delle sfilate di Dolce&Gabbana, la coppia di stilisti 
              preferita da Zombie. Che infatti copia in tutto e per tutto l’acconciatura 
              di Gabbana, grande ciclista come lui, che però ha difficoltà 
              quando il rettilineo si trasforma in curva: “Volta, Gabbana! 
              – è il grido che spesso proviene dall’ammiraglia 
              – e tu Zombie, zitto e pedala!”. 
               
              Succede che il resto della pallavolo sia un affollamento 
              spaventoso in serie B2. Casinalbo ritrova 
              la via Nazionale, ma Malservisi avrà il suo bel da fare a 
              gestire uno sciupafemmine come Bellei, che quando 
              concupisce solo rapporti completi in tutto e per tutto, sia mai 
              che ci venga il rimorso di aver lasciato indietro qualcosa, tra 
              tamponi, timoni ecc ecc. Alvisi Network trasmette 
              sull’87.5 in modulazione di frequenza, ma noi preferiamo ancora 
              Key Rock e magari ci fossero ancora le radio libere che ci facevano 
              stare meglio da giovani, molto giovani, troppo giovani, ancora non 
              ero nato. Carpi stavolta va in B1 e anche se Gianna 
              Nannini ha lasciato è sempre “nell’anima”. 
              L’Universal però le ha detto che “lì ti 
              lascio per sempre” e ha preso un altro Molinari (sai che novità!) 
              che però non fa il fornaio ma porta le squadre in alto. Grilli 
              e compagni sono già pronti a schiacciare il cinque ai Barozzi 
              boys sul cubo del cambio a fine stagione: “Voi giù 
              in B2, noi su in B1, niente derby neanche nel 2006/2007 peccato, 
              c’est la vie”. Mirandola, Eurotecnica, Iride, 
              tutti sugli scudi, anche se l’armata di Tassoni beve molta 
              cedrata e si prepara ad un’altra B1, pronta a richiamare 
              Morandi, Montorsi, Skorek e Sibani (quello forte, mica la figlia) 
              per ringiovanire l’organico. A San Prospero 
              l’ingresso costa caro, “un Fiorini”, Denny Mari 
              sembra il Gardini dei tempi migliori, Mitraglia mitraglia, sti cazzi, 
              le cose sembrano mettersi bene. 
               
              Succede che in C il Torrazzo faccia una squadra 
              che più pedali di così non si può e non contenta 
              compri (coi soldi di Erro) il palleggiatore giapponese Kim 
              Ho Chul At Jas Min Int Hut Quarant Mihn Hut Poc Mihn Dhug Ol Ihn, 
              fortissimo a letto, ma pedalissimo in palestra e fuori. Ciskommetto 
              vince e stravince in tutti i campi, ma il caffè non è 
              mai troppo per tirare avanti tutta notte e allora onward con le 
              danze che si vince anche la serie C e con Jesus e Mascarpone 
              e l’agente delle modelle si torna in alto e Rontani 
              che schifo a vedersi ma che efficacia nel far rivoltare gli avversari 
              e ad Artioli rimangono le nacchere, fortuna che 
              al suo Mercatino ci sono. 
               
              E poi succede che rimangono Carnaby, Vignola, Castelfranco, 
              Modena Est, San Felice, Pozza, a Colombaro il Mago 
              ha sposato la Maga e anche questa è una Rivoluzione. 
              E chi più ne ha più ne metta e ci sono tante donne 
              a San Damaso, all’Anderlini, a Casinalbo, a Maranello, 
              a Nonantola (dove grazie a dio il gruppo è rimasto 
              e GB può andare ancora al Pensionato a trovare i fidanzati, 
              e ad AB ci piacciono solo gli Alessandri, e AS scuote il davanti 
              e la signora Armaroli convive e convince e IF che fine ha fatto) 
              e in nazione a Carpi, Montale, Vignola, Volley Modena… 
               
              Non sai mai quello che ti capita e chi ti capita. E quello che succede. 
               
              Succede che Modena era diventata un po’ noiosa, ultimamente. 
               
              Ma ci siamo noi a scuoterla, ci siamo noi a tenere in piedi il trambusto, 
              ci siamo noi a fare del casino.  
              Succede che a Modena la pallavolo non è solo un movimento 
              sportivo. È un movimento punto e basta, perché la 
              gente della pallavolo non sta ferma.  
              Succede che inizia un altro anno, oggi. E noi ci siamo ancora.  
              Buon divertimento ragazzi
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