Care elettrici, cari elettori.
Nell’inutile tornata del 13 e 14 aprile l’Italia è
cambiata. La Storia d’Italia è cambiata.
Ma, palle degli occhi contro palle degli occhi: a noi che
ce ne frega? Cioè, a noi del volley, adesso che un nostro
governo ce l’abbiamo, che le nostre storie d’amore e
d’odio, di sesso e di droga, di sentimento inespresso e di
giubilo ce le abbiamo, che c’importa? Noi problemi coi neri
non ne abbiamo, con le tasse nemmeno perché non guadagniamo,
con la pensione nemanco perché non ci andremo mai (Beppe
Ferrari escluso), con le donne siamo perfetti, i gay sono tollerati
e anzi, integratissimi (ricordate i pedali pelati?). Insomma, noi
siamo sereni. Per il resto. Per il volley, forse, meno.
Chiedetelo al Molly, per esempio: nell’Olimpo
fino a poche settimane fa, ora in mezzo alle padane nebbie (avrei
potuto dire “tra i marosi del mare”, ma il nuovo governo
non lo consente, la dicitura sarebbe troppo mediterranea). Non è
stata sufficiente la batosta elettorale che l’ha relegato
all’ultimo posto tra i premier. Il cambio di stagione ha regalato
al sosia di Epifanio una primavera piovosa ma afosa, subtropicale
ma asfittica, aprileggiante ma settembrina, sbrinante ma appannante,
eccitante ma inibitoria, spareggiante ma retrospettiva. Insomma,
i play off, calendario alla mano, sono per l’appunto in mano
(per le cose in mano potete chiedere al duo Zombie-Goofy), ma
occhio alla vena di Sangiorgio, chè da quella dipendono i
destini dei carpigiani, in questa fine aprile che vede all’orizzonte
la B1.
Una B1 che invece la Villa d’oro ha fatto di tutto
per buttare nel cesso. Ecco, diciamo che la B1 per ora
nel cesso c’è ancora, solo che Carpi ancora non ha
avuto il cuore di tirare l’acqua, anche se il dito è
già lì lì per azionare lo sciacquone. Scusate,
mi sono messo a scrivere come Papotti, devo distinguermi. Insomma,
i panciuti ragazzi ormai poco giovani hanno veramente gettato nel
Po (avrei potuto dire “a mare”, ma il nuovo governo
non lo consente, la dicitura sarebbe troppo mediterranea) una
caterva di occasioni nel girone di ritorno, partendo dalla disfatta
di Reggio Emilia, per arrivare agli scontri diretti mal gestiti
di Carpi e Sesto, non ultimo lo schifo di Formigine, in
cui Shadchin si è fatto beffe di Armaroli, Alvisi ha ridicolizzato
Ugolini, Zini ha schiaffeggiato la Gianda, e per di più nello
stesso week end Giovanradi ha stravinto le elezioni.
E ora, con il governo dalla sua, il presidente del sigaro
non può fallire, la salvezza è a un punto, ma la maggioranza
è solida, nessuno voterà contro. Scusate,
mi sono messo a scrivere come Papotti, devo distinguermi cazzo!
Dicevamo, la Villa è appesa alle mani di Vecchi e
al braccio di Giannotti, ma probabilmente si suiciderà
da sola il giorno antecedente, come già ha fatto tante, troppe
volte in questo campionato che oltre alle mani bisogna mangiarsi
anche i piedi e un pezzo di polpaccio. Ma come dicono il Pancia
e Rocco Siffredi, “proviamole tutte!”.
Mirandola ha vissuto un gran bel film (la Facchini
avrà sicuramente riconosciuto una citazione di Vasco) ma
ora il fegato è spappolato (la Facchini avrà sicuramente
riconosciuto una citazione di Vasco) e insomma, più che aver
perso un’altra buona occasione (la Facchini avrà sicuramente
riconosciuto una citazione di Vasco) Becchi e soci hanno
fatto qualcosa di bello, anche se qui non crediamo ai miracoli
(la Facchini avrà sicuramente riconosciuto una citazione
di Vasco).
A proposito di miracoli il gesù della steppa ha toppato
in casa del diavolo (le Marconi), e San Prospero da qualche giornata
vivacchia tra belle imprese e stop inattesi (l’unico
stop atteso era quello di Luppi di fronte al monumentale muro mio),
in attesa di sapere se il prossimo anno non avrà tempo, vorrà
forse stare spento (la Facchini avrà sicuramente riconosciuto
una citazione di Vasco).
Eurotecnica bella e tranquilla, magari se sabato
facessero zero punti poi sarebbero ancora più belli e tranquilli.
Gli spari sopra, alla fine, erano veramente per Montale
(la Facchini avrà sicuramente riconosciuto una citazione
di Vasco). Mesto ritorno in B2, per Gelmo e sociiie, ma
almeno, come la Villa d’oro lo scorso anno, ci hanno provato,
e lo hanno fatto con le loro forze e niente più.
Campionato ssssspumeggiante quello di Carpi invece,
che ha abbandonato le vesti della Cenerentola di turno e si è
messa di buona lena in alta classifica, e solo un regolamento play
off davvero insulso, dalla B1 alla C, non consentirà a Modena
e compagne di giocarsi l’A2 al primo tentativo. Avremmo preferito
che le carpigiane avessero abbandonato le vesti e basta, ma tant’è,
ci accontentiamo di intravederne l’intima biancheria.
“Scendiamo!” è il motto delle vignoline.
Perché se per due volte consecutive stai davanti 2-0 prima
contro la diretta rivale, poi contro la sconsolata ultima, e entrambe
le enormi occasioni le sprechi così, beh, allora c’è
del dolo. Ci si consola con l’enorme e inaspettato
successo elettorale della Doda, che rimane in assoluto
una delle mie preferite, anche se sta soffrendo. E l’Aliciona
nazionale l’hanno mandata in busca gli elettori e la mandiamo
in busca anche noi!
Le giovini Anderlini e Sassuolo vuoi vedere che ti fanno
il salto non della quaglia bensì della categoria subito immediatamente?
Vedremo!
In Villa d’oro accettano di buon grado i regali delle
ciliegie e si godono in santa pace le ultime due giornate,
pressoché insignificanti per la lotta in zona retrocessione,
visti i calendari dell’una, dell’altra, delle altre
e anche quello di tal Debora con l’acca Salvalaggio che ho
scoperto l’altro giorno e che dice la sua. La Della
Casa è tornata in motocicletta, la Fontana eroga schiacciate
siccome la Braghi, la Sibani va ai matrimoni per salvare le compagne,
la Ferriani la sostituisce dopo aver appreso la vera tecnica del
vero opposto ignorantissimo, la Vai va e a forza di vaffa
valorizza le valenti valentine del vascello valladoriano, non ce
ne sono di valentine, ma va?, la Rosi è ‘nnammurate
e perciò osserva la tribuna più che il campo, ma ci
pensa la sua dirimpettaia di ruolo a costruire le cabine telefoniche
del suo moroso, la Murgolo, beh, complimenti, però è
pure merito mio, la Molly fuori per un soffio dal governo sbaglia
ristorante brasiliano, rimane in Tosteria e dà del Geppetto
al suo mister (ragazze sono una tomba io!), la Rosa s’instampella,
l’Alessia si golinella, e poi, beh, e poi c’è
la mia preferita. La premessa è che, care ragazze dell’Under
14, io mica ero a conoscenza delle vostre letture. Ora:
la vostra allenatrice Ilaria Facchini non è come sembra.
È una che ti fa credere, che ti illude, che a parole ti conquista,
che magari finge di scoprire il suo corpo e la sua anima…
e poi ti lascia senza cuore in mezzo alla strada, dicendoti “Io
non ti vorrò mai, tu non mi piaci, sei un cesso, non fai
per me, Sally cammina per strada leggera ormai è sera”
e altre cose del genere… Crudele… E però rimane
la mia preferita, nonostante lasci sempre stare il vestito (la Facchini
avrà sicuramente riconosciuto una citazione di Vasco) e anzi,
spesso eviti dicendo che è una star e se ne va al Roxy Bar.
In serie C tra le donne qualcuno si prepara al rush Finale
(questa fa veramente ridere) e la B2 è davvero a un passo.
Nonantola spera ancora e io spero che mi perdonino che non
le ho considerate per un po’, ma loro sono assenti,
io sono smemorato e poi occhio, Bossi è al governo, la Negra
sarà presto su una barca diretta a sud! Il resto è
abbastanza noia, le Castelfranchine hanno fatto un bel campionato,
sotto si lotta ancora e le ragazze dell’Amendola sgomitano
tanto in discoteca quanto in campo. Mirandola boh?
San Damaso si giova della ritrovata vena della Berselli,
che in contesti non ufficiali dichiara di essere stata periodicamente
e in malafede defraudata di svariati punti, sicchè ora sarebbe
lei in cima a quell’insulsa classifica, e non chi vi scrive
dall’alto della sua adamantina prova non solo numerica, ma
anche di classe impura solo perché a me i diamanti piacciono
grezzi, pazze! A Bersè… A Nicolè… Ma che
stai addì!
Nel maschile un Castelfranco versione kamikaze prima uccide
gli avversari e poi decide di ammazzarsi con un paio di passi falsi
incredibili. Il Crevalcore del Cremonini meno prolifico
degli ultimi tempi ringrazia e se ne va. Ancora non è
detto nulla, ma Keope e soci mi sa che si fanno i play off e vanno
avanti fino all’estate. Vignola l’ha capita,
e dei play off non ne ha mai voluto sentir parlare, e per evitare
ogni rischio Cappi tiene Rontani ben saldato in panchina,
così ai play off manco ci si rivolge un pensierino. Torrazzo
easy, San Martino trendy, Modena Est trianny, Maranello grundig,
San Felice safety, Carnaby carnaby.
In D Goofy ha fallito la mia serie C e prima o poi me la
pagherà (nel senso che adesso me la compri, caro
mister). Se ne bullano a Finale, se ne bullano
altri, nelle donne San Damaso invece si bulla di essere
la squadra più desiderata delle nostre terre. E fa bene!
Tra i miei, di desiderata, c’è invece una schiacciatrice
della zona ceramico-automobilistica, ma questa è una storia
a cui il people non deve avere accesso.
Non so dove sarò e soprattutto non so dove sarete voi, tra
qualche mese. Non so con chi sarò e non so con chi sarete
voi e non so il perché di entrambe le situazioni. Ma so che
avrete ancora voglia di pallavolo, tra qualche mese. E sono sicuro
che saprete ancora leggere.
Avrò ancora voglia di scrivervi, tra qualche mese. Perché,
con alcune doverose distinzioni che ho messo in un file nascosto,
mi piacete sul serio.
Avanti, fino alla fine!
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