Potrei anche pensare che non me lo fa fare nessuno di scrivere il 20 di luglio
su questo sito. A meno che non ci siano solo pazzi, masochisti e disperati senza
un posto in riviera, queste righe non le legge nessuno. No, forse qualcuno c'è,
o almeno è la mia speranza, il mio sogno. Ecco, lo potrei chiamare il mio
sogno di una notte di mezza estate. Shakespeare mi perdonerà per il paragone,
ma uno ha i sogni suoi, non è che se li sceglie e poi volevo vedere lui
con questo caldo se sognava boschi, fate, incantesimi ed amori. Io ho sognato
- non è assolutamente vero, ma un modo stravagante per iniziare una storia
ci vuole sempre - di potere parlare di fronte al Comitato Regionale Pallavolo
dell'Emilia Romagna. Timido di fronte ai saggi mi apprestavo a leggere
ciò che poteva sembrare una piccola pergamena, un libello minimo, insomma
la Circolare di Indizione ai Campionati Regionali 2003/2004. L'impressione
è che non capissi esattamente perché ero lì, di sicuro ero
incerto, titubante, ecco
ero lì per chiarire, cosa ancora
non lo sapevo. La stanza era somigliante a quella sorta di anfiteatro, di Aula
Magna, che spesso raffigurava il Senato dell'Antica Roma nei film eroici di Maciste
e Spartacus. Stessa cosa si dica per i consiglieri. Figure astratte, che a parer
mio possono anche non esistere, apparivano invece chiare nel sogno. Vestiti in
tunica bianca bordata di rosso si apprestavano ad ascoltare. Sì, perché
ero lì per parlare
e parlai. <<Saggi consiglieri, perdonate
la mia intrusione nel vostro Tempio, ma sono qua per chiarire cose di vitale
importanza>>, furono le mie prime parole, stranamente determinate. <<Diamo
un taglio subito ai convenevoli noiosi - disse un consigliere dall'aspetto sontuoso,
robusto, ma con un che di buffo - e veniamo al dunque, forse non lo sa, ma sarebbe
luglio e noi teniamo famiglia e voglia di mare>>. <<Certamente.
Ecco, parlo a modesto nome delle società
>> <<Che
società? Perché ci sono delle società? Segrete? Perchè
sono sempre l'ultimo a sapere le cose e
>> sbottò un altro consigliere
seduto più in alto, verso l'angolo sinistro. <<Certo che ci
sono delle società - urlò il primo consigliere, che ormai identificavo
nel capo - è il tuo lavoro occuparti delle società. Scusalo. Puoi
continuare>>. <<Dicevo. A nome delle società della Regione,
volevamo sapere se quest'anno il libello minimo sarà da considerarsi come
legge>>. <<Certamente - disse un vecchio consigliere alzandosi
dall'ombra che copriva la destra dell'Aula - come tutti gli anni. La Parola Scritta
del Consiglio è Legge, l'unica che vi permette di esistere
da sempre>>. Ammetto
che mi tremarono anche i capelli. Non erano tanto le parole che mi colpirono,
ma il tono, il ritmo con cui uscirono da quel piccolo uomo. Capii subito di essermi
sbagliato. Se c'era un capo non poteva essere che lui e a lui mi dovevo rivolgere.
<<Con tutto il rispetto - spiegai - credo che le Sue parole siano giuste,
ma temo che da tempo non siano più vere>>. <<La tua
è un'affermazione grave e, spero per te, fatta con coscienza>>, rispose
il vecchio consigliere. <<E' proprio per questo che sono qui. Vorrei
chiarire i dubbi che ormai sono radicati nella comunità. Tornare a casa
e dire qual è il giusto e quale no, ridare la sicurezza di una Legge che
la comunità sente ormai perduta>>. Così, facendomi
coraggio, aprii il libello minimo, alzai di nuovo lo sguardo e chiesi: <<Saggi
Consiglieri è vero o no che per le società iscritte al Campionato
di serie C la Sacra Parola Scritta obbliga a giocare nel Santo giorno del Sabato?>>. <<Non
c'è bisogno che lo leggi. Sappiamo benissimo cosa c'è scritto>>
rispose, dalle prime file, la faccia sorniona di un giovane consigliere. <<Quindi,
spiegatemi, non ci saranno società che potranno giocare, ad esempio, di
Venerdì?>>, aggiunsi. <<Mi sembra che la tua domanda
abbia già avuto la giusta risposta. Così è scritto
>>, affermò il vecchio saggio. <<Bene, allora così
sia>>, dissi proseguendo. <<E' vero o no che la formulazione
dei gironi sarà fatta per tutti rispettando il criterio della vicinanza
e delle fasce da Piacenza a Bologna/Ferrara e da Modena a Rimini?>>. <<Così
è scritto>>. <<Allora così sia>>. <<Ne
siamo felici>>, disse il consigliere buffo. <<Ma per evitare che il
tutto mi sembri una perdita di tempo, mi dici per piacere che cavolo di dubbi
potevi avere>>. <<Già, se non vuoi essere frustato, sarà
meglio che ti sbrighi a levarti di torno. Non si possono avere dubbi su ciò
che è Scritto e poi stai tranquillo, se ci fosse qualcuno che contravviene
alla Parola Scritta sarà punito>> affermò il giovane.
Con un sorriso chiusi il libello minimo, lo appoggiai sull'immenso tavolo
di granito nero di fronte a me e dissi: <<A Maggio tornerò e se
questo libello sarà qui ancora chiuso su questo tavolo non avrò
più dubbi, ciò che è scritto è vero>>. Mi
girai e mi incamminai verso il grande portone
<<Ma - aggiunsi senza
voltarmi - se sarà aperto non avrò più dubbi, ciò
che è scritto è falso>>. Fine Ciao
Ho provato ad entrare
anche io, ma le guardie mi hanno bloccato. Volevo chiedere una cosa semplicissima:
un maggiore equilibrio nei gironi. Una divisione più equa delle potenze
in gioco. Certo è difficile informarsi, le informazioni arrivano con
il contagocce, non è compito del Comitato. Quindi non si parla di teste
di serie. Ma di equilibrio potenziale... Buone vacanze. Manuel Armaroli |